I senatori calabresi Pdl: “Sulle assunzioni all’Agenzia per i Beni Confiscati dal Prefetto Morcone nessuna risposta”

Roma. In relazione all’intervista rilasciata  dal prefetto Morcone, i senatori Antonio Gentile, Giovanbattista Caligiuri, Franco Bevilacqua, Giuseppe Valentino e Vincenzo Speziali del Pdl, precisano quanto segue:

1) L’interrogazione parlamentare riguardava fatti specifici dell’attività dell’agenzia e non può essere intesa come un attacco al prefetto Morcone. Chi la intendesse in questo modo farebbe solo dell’inutile vittimismo
2) “sarebbe bastata una telefonata”.
Checchè ne pensi il prefetto Morcone, le istituzioni interloquiscono per atti formali. E l’unico mezzo di interlocuzione istituzionale per i parlamentari è il sindacato ispettivo, di cui l’interrogazione è uno degli strumenti. I parlamentari chiedono notizie con atto formale ed il Ministro interessato, assumendosene la relativa responsabilità, risponde con atto formale in sede parlamentare. Tutto in ossequio alla necessaria trasparenza. Le telefonate si ancorano ad una visione amicale  e non sono tali da garantire il massimo di trasparenza, specie in un settore così delicato come il contrasto alla criminalità organizzata:
3) “criteri e iter sono pubblici”.
Ci mancherebbe altro! Il problema è che i criteri sono generici e le prove orali (cinque minuti a testa) sono state insufficienti per la corretta valutazione dei candidati. Non è un criterio stabilire che per i titoli culturali il punteggio complessivo è pari a 20. Il criterio è stabilire, prima di conoscere i curricula, quanti punti vale, ad esempio il voto di laurea o il dottorato di ricerca o altri titoli ancora. Non è un criterio stabilire che per le esperienze professionali il punteggio complessivo è pari a 20. Il criterio è stabilire, prima di conoscere i curricula, quanti punti vale, ad esempio, la durata di esercizio della professione forense o un determinato stage o altro. Non è un criterio stabilire che per l’esame orale il punteggio complessivo è pari a 60 (quindi assolutamente prevalente rispetto al punteggio complessivo previsto per i titoli culturali e per le esperienze professionali) e poi non specificare quanto vale la prova di inglese, ovvero precisare i termini in cui deve avvenire detto esame orale. E può considerarsi idoneo un esame di pochi minuti? E può considerarsi prevalente la prova di inglese rispetto a quella di diritto (cioè un genio del diritto, essendo questa la materia del contratto, può essere penalizzato da una conoscenza non perfetta della lingua inglese? Ovvero, un conoscitore perfetto della lingua inglese, ma scarso conoscitore del diritto, è davvero utile all’Agenzia?).
A tacere del fatto che, per stesse dichiarazioni del prefetto Morcone, la procedura è viziata dal fatto di essere stati comunque fatti colloqui di gruppo e di non essere la capacità relazionale criterio di valutazione indicato nel bando
Su tutti i predetti punti, molto chiari nell’interrogazione, Morcone non ha fornito alcuna risposta.
I componenti della Commissione avevano i titoli per giudicare? (ad eempio, chi di loro aveva i titoli per la prova di inglese?)
4) E’ irrilevante il mancato ricorso giurisdizionale da parte dei candidati. Questa sarebbe una scelta individuale mentre invece quello che si chiede è verificare se la procedura si ispiri ai criteri di efficienza, trasparenza e buona amministrazione previsti dalla Costituzione. Peraltro,  il ricorso al Tar  costa circa 5.000 euro e non tutti possono permetterselo
5) Nessuna risposta viene data in ordine al bando del novembre 2010 per il conferimento di incarico di esperto bancario. In tale bando, oltre alla genericità dei criteri, è previsto che la valutazione venga fatta non dalla commissione giudicatrice (come per tutti gli altri bandi dell’agenzia) ma dal solo direttore dell’agenzia. E che titoli ha il direttore dell’agenzia per valutare i curricula in materia bancaria? E perchè non è stato previsto anche qui un esame orale? Illegittimità palese. Si pensi poi a quanto sarebbe grave se tra i candidati vi fossero parenti o amici di politici

Exit mobile version