di Fabiano Polimeni
Detroit (Stati Uniti). Nella seconda giornata dedicata alla stampa, hanno catalizzato l’attenzione le case del Sol Levante. Su tutti, sono stati Honda e Hyundai a lanciare le novità più interessanti, con i giapponesi che cercano il rilancio dopo la poco fortunata serie della Civic; in casa coreana, invece, due novità che confermano la vitalità del marchio, impegnato a conquistare quote di mercato puntando sul design, dopo aver combattuto per anni con le armi del prezzo. Infine, protagonista anche Mercedes con l’avveniristica versione elettrica della SLS, in produzione dal 2013.
Honda
Era stata anticipata da alcuni bozzetti, che ne prefiguravano lo stile. A Detroit, Honda è andata, se possibile, oltre. Infatti, non una sola versione per la Civic, ma due: una variante berlina cinque porte e una più sportiva coupè che rompe con gli schemi attuali, con le linee spigolose e poco fortunate dell’attuale serie. Arriverà sul mercato in estate, e promette di essere una media dedicata a un vasto pubblico, come anticipato nella conferenza stampa di presentazione. Non è chiaro ancora se arriveranno entrambe le varianti sul mercato europeo, quel che è certo è l’ampia scelta di motorizzazioni che verranno offerte sui vari mercati: benzina, diesel, gpl e anche una versione ibrida.
Hyundai lancia la Veloster, dopo averla spiata in anteprima qui, e ripropone un concetto già visto sulla Mini, nello specifico la Clubman. Nè due, nè cinque, dà una propria interpretazione delle tre porte la piccola coupè del costruttore coreano. Se sulla fiancata lato guida il profilo è da coupè, sul lato opposto appaiono due portiere, con una differenza rispetto a quando proposto sulla Clubman: la Mini pensò a una mini-portiera che si apriva controvento e solo dopo aver aperto la portiera del passeggero anteriore, in questo caso, invece, Hyundai propone una ben più pratica portiera incernierata tradizionalmente e con la maniglia posta in alto, dove si incontrano la linea di cintura e la l’arco del padiglione; Walter De’ Silva docet. Peculiarità stilistica a parte, la Veloster si presenta con linee aggressive e bombate, passaruota imponenti e un posteriore che dà l’idea di auto ben piantata. Se qualche perplessità di carattere pratico può sorgere, riguarda la visibilità posteriore, complice il montante imponente e il lunotto rastremato. Strumenti alla mano andrà verificato l’angolo di visuale utile. Se sarà o meno una possibile rivale della Mini, della A1, della Mi.To e della Citroen C3, sarà il mercato a dirlo; quel che è certo, è che la casa coreana ha ripreso stilisticamente qualche soluzione prettamente Mini, come il montante anteriore nero lucido, che conferisce un’idea di tetto sospeso con un solo ancoraggio al posteriore. Il frontale sembra la parte “meno riuscita” sul piano del design, con la soluzione della grande calandra un po’ troppo in stile Ford, sebbene interrotta da una fascia dello stesso colore della carrozzeria; poi, alle estremità, uno scalino che richiama una soluzione già adottata dalla Citroen DS3: l’effetto dei led sulla piccola francese è ben altro rispetto a questa Hyundai. Dove, invece, la Veloster fa breccia è al posteriore, con linee decisamente aggressive e ben armonizzate nell’insieme. Sul comparto dei propulsori, i clienti potranno sceglierla nella variante 1.6 litri da 138 cavalli e 166 Nm di coppia a 4850 giri/min, certamente non la massima espressione di efficienza e sportività, vista l’evoluzione e le alternative che offre il mercato in questa categoria; la trasmissione sarà affidata a un cambio manuale sei marce, con la possibilità di scegliere un doppia frizione sempre sei marce. In Hyundai promettono, ottimisticamente, una percorrenza di oltre 16 Km/l in autostrada quanto ai consumi. Il prezzo di lancio non è stato ancora ufficializzato, sebbene si pensi a un target per il mercato americano da 17.000 dollari.
Restando in casa Hyundai, è stato lanciato un altro concept, un Urban Activity Vehicle, il Curb. Pensato specificamente per un target di clientela giovane, all’interno è racchiuso il meglio della connettività in salsa coreana, con il sistema Blue Link. Per questo concept, pronto un millesei benzina turbo da 178 cavalli e 230 Nm di coppia massima, accoppiato a un cambio doppia frizione sei marce.
Mercedes
Il costruttore tedesco ha presentato un’ampia flotta di vetture a basso impatto ambientale, rilanciando la scommessa che è stata oscurata dallo sviluppo delle tecnologie in campo elettrico: l’auto a idrogeno. Nello specifico, a Detroit è stato annunciato un giro del mondo in 125 giorni, che attraverserà quattro continenti, e 14 Paesi, saranno tre le Classe B F-Cell impegnate in questo tour, con circa 30 mila km percorsi per ogni vettura. La partenza sarà il 29 gennaio, in occasione del 125 anniversario dalla “nascita” dell’automobile. La vera protagonista dello stand Mercedes è stata, però, la SLS AMG E-Cell; ovvero, 525 cavalli, 880 Nm di coppia e quattro motori elettrici posizionati vicini alle quattro ruote e in grado di assicurare un regime di rotazione di 12000 giri/min: una vera e propria supercar elettrica che a Stoccarda intendono lanciare sul mercato nel 2013. Il posizionamento dei motori garantirà una gestione della trazione sulle quattro ruote, con una ripartizione della coppia dedicata su ogni singola ruota. Inoltre, l’adozione di una soluzione elettrica ha portato importanti modifiche anche al comparto sospensioni, con un sistema Multilink su tutte e quattro le ruote, in luogo del doppio wishbone adottato sulla V8 AMG benzina. Le prestazioni che promette la SLS parlano di uno zero-cento in 4 secondi, capace di replicare le prestazioni della versione V8 6.3 litri da 563cv. Quanto al comparto batterie, agli ioni di litio, verranno ricaricate anche nelle fasi di frenata; inoltre, ci sarà un sistema di gestione dell’intero sistema per garantire che i cicli di carica ed esaurimento si svolgano nella maniera più efficiente possibile.