Rosarno. Larosa (Prc): “Intollerabile il razzismo dei cittadini di Testa dell’Acqua”

Reggio Calabria. Le notizie che ci giungono da Rosarno sono notizie importanti, incoraggianti, di grande prospettiva. Ad un anno dalla devastante rivolta anti-migranti, Rosarno ha conosciuto il grande successo della manifestazione promossa dalla Rete RADICI e dalla CGIL, un’azione dal basso che ci parla di democrazia, di inclusione, di solidarietà sociale. Qualcosa, finalmente, sembra muoversi nel tessuto sociale rosarnese e reggino, più e meglio di quanto non avvenuto in passato, qualcosa che va nella direzione concreta dell’integrazione dei migranti, dell’implementazione dei loro diritti, della costruzione di una comunità che sa vivere nella diversità e nella pluralità. Il progetto della Rete RADICI, che merita il nostro plauso e il nostro sostegno pieni, dimostra platealmente che la gente di Rosarno, la gente dei nostri territori è lontana anni luce dall’immagine di razzismo e di intolleranza che la grande stampa nazionale, in maniera assolutamente strumentale, ha provato a costruire e a veicolare. La Calabria e i calabresi – crocevia secolare di culture ed etnìe le più varie –  conoscono bene il dolore dell’emigrazione, l’ansia di riscatto in essa racchiusa, e da sempre fanno dell’accoglienza un proprio tratto costitutivo. Non casualmente, alle ultime elezioni comunali, la risposta della Rosarno democratica è stata l’elezione a Sindaco della dottoressa Elisabetta Tripodi, a capo di una coalizione di sinistra che intende investire sull’integrazione dei migranti quale ipotesi di sviluppo e di rilancio della propria cittadina. La dottoressa Tripodi, già in queste prime settimane di lavoro, ha dimostrato con i fatti la differenza sostanziale fra la becera propaganda strumentale della destra e l’intelligente politica di comprensione e di governo del fenomeno migratorio che è nella natura della sinistra. Anche per queste ragioni, quasi a contraddire le nostre convinzioni, comprendiamo poco la protesta che i cittadini di contrada Testa dell’Acqua (ovvero laddove sorgerà il campo d’accoglienza provvisorio per 120 migranti della Protezione Civile regionale) hanno inteso effettuare pubblicamente. La loro contestazione è rivolta chiaramente contro la costruzione del campo d’accoglienza nelle vicinanze delle proprie abitazioni, quasi i migranti fossero elemento di disturbo e/o di pericolo. E’ doveroso discutere con i cittadini, democraticamente e apertamente, facendo eventualmente fronte alle loro richieste o ai loro dubbi. Tuttavia, non è tollerabile che si creino paure infondate, venate di razzismo strisciante, non è tollerabile che qualcuno ponga pregiudiziali nei confronti dell’accoglienza dei migranti o pretenda di allontanare da sé o dalle proprie abitazioni i migranti stessi. La cultura dell’intolleranza è veleno autentico per le nostre comunità,da respingere risolutamente, così come la speculazione politica della paura (per la quale la destra italiana ha una naturale inclinazione) è operazione da rigettare senza esitazione alcuna. Facciamo appello ai cittadini di Rosarno che stanno contestando le scelte di Comune e Protezione Civile regionale, chiediamo loro di non avere paura, di scommettere su un futuro di incontro, di inclusione, di integrazione, chiediamo loro di investire sulla dignità umana e sul valore delle persone in quanto tali. Sosteniamo la Rosarno bella e gentile, quella della democrazia che vuole imperare sulla paura e sull’intolleranza. Perché è questa la vera unica risposta ai fatti di un anno fa, all’idea perversa di una Calabria che rifiuta le sfide della modernità e della civiltà

Antonio Larosa
Segr. Prov. Rifondazione Comunista
Federazione Reggio Calabria

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