Palermo. “Le pur rispettabili analisi contenute nei cablogrammi pubblicati da Wikileaks sono oggettivamente datate e si mostrano superate dai fatti. Sono certo che oggi la diplomazia statunitense scriverebbe cose diverse”. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo che così commenta i dispacci pubblicati da Wikileaks e ripresi dalle agenzie di stampa. Nei files provenienti dal sito di Julien Assange si riportano critiche al presidente Lombardo, che non avrebbe dedicato sufficiente tempo ai diplomatici statunitensi. “Di sicuro – ricorda Lombardo – le relazioni sono ottime e lo dimostrano sia la visita a Palazzo d’Orleans del Console generale degli Stati Uniti a Napoli, Donald Moore, sia il mio recentissimo incontro a Roma con l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America, David Thorne”. Anche il Ponte sullo Stretto finisce nella rete di Wikileaks. Per i diplomatici statunitensi, secondo quel che riporta il sito di Assange, “la mafia potrebbe essere tra i principali beneficiari della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, che comunque servirà a poco senza massicci investimenti in strade e ferrovie in Sicilia e Calabria”. Analisi condivisa in parte dal presidente siciliano Raffaele Lombardo. “Per quel che riguarda il rischio di infiltrazioni mafiose per la realizzazione del Ponte sullo Stretto – commenta – va ricordato come parecchie inchieste dell’autorità giudiziaria abbiano già svelato questi tentativi della criminalità organizzata. Ma questo non è un buon motivo per abdicare. Sarebbe umiliante immaginare che la forza e l’autorevolezza delle istituzioni non siano in grado di contrastare la mafia”. Per Lombardo “sarà nostro dovere vigilare, e non solo per quella grande opera. Il lavoro del governo regionale, nei fatti, va proprio in questa direzione, perché la mafia si combatte non soltanto con l’eccezionale quotidiano sforzo di magistrati e forze dell’ordine che frutta sempre nuovi successi investigativi, ma anche affermando, con atti e comportamenti esemplari e trasparenti, il rispetto delle leggi e delle istituzioni. Quello che stiamo facendo in Sicilia, nella sanità e nel ciclo dei rifiuti, dimostra che è possibile dire no alle infiltrazioni e agli interessi illegittimi”. A leggere bene tra le righe del cablogramma attribuito al console statunitense a Napoli, viene rilevato anche il gap infrastrutturale del Mezzogiorno d’Italia. “Su questo punto – conclude Lombardo – è impossibile non essere d’accordo con la diplomazia statunitense. Va ricordato come la giunta regionale siciliana si sia sempre opposta alle politiche nordiste del Governo tanto sulla rete ferroviaria quanto su quella autostradale, perché non si tradiscano le aspettative dei cittadini e l’inderogabile esigenza di mobilità dei siciliani”.
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