Reggio Calabria. Ad Arghillà nord, da lunedì 10 gennaio, circa 100 minori poveri non possono andare a scuola in quanto, ancora una volta, il Comune ha interrotto il servizio Scuolabus, perché non hanno pagato l’iniqua tassa di iscrizione. Le famiglie di questi minori vivono senza un reddito fisso e pertanto con pochi euro al giorno, ottenuti da lavori saltuari, devono provvedere al sostentamento del loro nucleo. Una famiglia, che si trova a vivere con un reddito al di sotto della soglia assoluta di povertà, se oggi ha la fortuna di avere un’entrata di pochi euro con questa somma dovrà dare da mangiare ai propri figli e quindi non potrà utilizzarla per pagare la tassa dello Scuolabus. Questa situazione economica viene provata, ogni anno, attraverso le certificazioni Isee che le famiglie presentano all’Atam al momento delle iscrizioni dei propri figli al servizio.
Incurante delle gravi difficoltà di queste famiglie la Giunta Comunale, con delibera nr 161 del 3 giugno 2009, ha deciso di imporre anche a questi nuclei la tassa di iscrizione al servizio di Scuolabus. Questo provvedimento oltre a essere profondamente ingiusto è soprattutto anticostituzionale perché contraddice quanto stabilisce l’articolo 34 della nostra Costituzione: “l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. In questo modo il Comune nega il diritto allo studio a questi minori, diritto già leso gravemente dalle condizioni di emarginazione sociale in cui sono costretti a vivere come pure dai gravi ritardi nella fornitura dei buoni-libro. Sempre più il diritto allo studio, come pure altri diritti importanti, vengono garantiti solo al di sopra di una certa fascia di reddito, lasciando le famiglie molto povere imprigionate nella loro condizione di emarginazione sociale e di grave povertà.
Naturalmente quanto stiamo affermando riguarda non solo le famiglie di Arghillà ma tutte le famiglie reggine che versano in gravi condizioni economiche per le quali, in questo momento di crisi, il Comune dovrebbe varare delle diposizioni per aiutarle e non certo gravarle di tasse ingiuste. L’Opera Nomadi, in questi anni , ha più volte chiesto espressamente l’abrogazione di questa tassa per tutte le famiglie reggine che hanno un reddito al di sotto della soglia di povertà. L’abolizione di questa imposta non è stata effettuata, tuttavia l’anno scolastico passato ( 2009/2010) l’assessore alla Pubblica Istruzione Dr Sebastiano Vecchio, dimostrando sensibilità e intelligenza, dopo l’interruzione del servizio avvenuta nel mese di ottobre 2009, si è assunto la responsabilità di riattivarlo. Pertanto chiediamo, ancora una volta, al Sindaco e a tutti gli assessori di comprendere fino in fondo le gravi conseguenze di questo provvedimento ingiusto e quindi di porvi rimedio riattivando il Servizio di Scuolabus e abrogando questa tassa.