Cosenza. I cento anni della signora Scalzo festeggiati dal Comune

Cosenza. Quella della signora Rosaria Scalzo è una storia che merita di essere raccontata, e non solo per il suo centesimo compleanno che questa mattina l’Amministrazione comunale ha voluto festeggiare in casa sua a Cosenza. Merita un racconto perché è la storia di una famiglia d’altri tempi, votata al sacrificio e ancorata ai valori della tradizione. Una storia che ha attraversato più di un secolo di vita, che ha guardato in faccia le due guerre mondiali e che ha accomunato il destino di sei fratelli (tre maschi e tre donne), quattro dei quali ancora in vita. Rosaria Scalzo ha compiuto cento anni e questa mattina è stata festeggiata nella sua abitazione, insieme a nipoti, parenti, amici e vicini di casa, dall’Assessore alle attività economiche e produttive Marco Ambrogio. Con la signora Rosaria, l’inseparabile sorella Antonietta, che di anni ne ha 90 e che ha diviso con lei una vita intera, prima a Domanico, poi in America, dove le due sorelle emigrarono nel 1955, alla ricerca di miglior fortuna. Nel 1983 il ritorno in Italia, a Cosenza, spinte dalla nostalgia, ma anche da un cammino di fede per i ritiri spirituali e di preghiera che nella loro città avrebbero potuto seguire con maggiore assiduità. Da ragazze, la loro vocazione era di abbracciare il noviziato, proposito poi sostituito dalla dedizione all’attività di sarte, Antonietta cuciva e Rosaria ricamava. Un lavoro proseguito anche negli anni della loro emigrazione in America, a New York, nella fabbrica “Rita Dress” di Brooklyn, dove rimasero per circa trent’anni senza mai pensare di sposarsi. Stamattina Rosaria e Antonietta Scalzo hanno sfogliato l’album dei ricordi, raccontando aneddoti a profusione con sorprendente lucidità, quella che consente loro di uscire ancora tutte le mattine e di seguire le funzioni religiose nella Chiesa della Madonna del Carmine, dove non saltano neanche un appuntamento con la messa della domenica, o nella vicina Chiesa del S.S. Crocifisso. Una fede incrollabile che nel 1980 le ha portate anche in pellegrinaggio in Terra Santa. All’appuntamento con i cento anni di Rosaria non ha voluto mancare anche Giovanni Scalzo, l’unico fratello rimasto in vita, 93 anni, ex aiuto cuoco dell’Albergo Imperiale di viale Trieste, polo della ricettività alberghiera cosentina del tempo che fu. Giovanni conserva un aspetto sorprendentemente giovanile al punto che guida ancora la macchina. Ma la longevità della famiglia Scalzo non si ferma qui, perché in America vive ancora Angela Maria, 103 anni, la più anziana della famiglia. A lei Rosaria ha dedicato più di un pensiero, mentre si apprestava a spegnere le cento candeline adagiate su una buonissima torta alla crema chantilly, regalo dell’amica Franca Ferraro. L’Assessore Marco Ambrogio le ha regalato, invece, un variopinto fascio di fiori e lasciando l’abitazione delle sorelle Scalzo visibilmente commosso ha così commentato la proficua mattinata di festeggiamento: “Incrociare queste esperienze di vita fa enormemente piacere – ha detto Ambrogio -non solo perché abbiamo festeggiato i 100 anni di una nostra concittadina, ma perché siamo entrati in contatto con una famiglia che rappresenta a pieno titolo le nostre radici racchiuse nel sacrificio di quelle persone costrette ad emigrare oltreoceano per la situazione economica e sociale che ha attraversato il nostro Paese nell’immediato dopoguerra e che poi, una volta tornate a casa, hanno portato con sé un bagaglio culturale e di valori che rappresentano un patrimonio inestimabile. Ed è a queste esperienze che appartengono alle generazioni di una volta che i nostri giovani devono guardare per trarne quegli insegnamenti che li guideranno nei loro percorsi di crescita e di sviluppo”.

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