Reggio Calabria. La Compagnia aerea ItAli Airlines “go away”. Nel senso che ha sospeso i due voli giornalieri per Roma-Fiumicino e quello di Milano-Linate. In attesa di decisioni definitive da parte dei vertici della compagnia abruzzese. Dai trionfi iniziali, quando cominciò ad operare a metà dicembre dall’aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”, fino allo stop avvenuto da giorno 14, dovuto ad una richiesta venuta meno a gennaio, quasi fisiologica e che coinvolge tutti gli aeroporti italiani per un periodo considerato il peggiore di tutto l’anno. L’idea era quella di provarci, almeno per un mese e vedere poi le possibilità di restare ancora per diverso tempo. E le cose stavano andando discretamente. Ma quando non si riempiono gli aerei, in questo caso gli Md 82 dell’ItAli Airlines acquisiti dalla stessa Alitalia, c’è poco da fare. Per adesso si parla semplicemente di sospensione in attesa di nuove strategie ed i vertici non escludono che la compagnia possa ripensarci ripartendo da nuove basi e con l’auspicio che possa esserci maggiore attenzione da parte della politica. Non sono bastate neppure le tariffe dell’handling, i servizi a terra, praticate dalla Sogas e ridotte al minimo. Ma un discorso bisogna pure farlo per capire meglio come stanno le cose: quasi seicentomila passeggeri nel 2010 è veramente un risultato ragguardevole raggiunto dalla Sogas, se si pensa che lo stesso risultato è stato raggiunto durante la gestione Fuda, ma con un sostanzioso aiuto dei cosiddetti incentivi di marketing, cioè risorse economiche, parliamo di milioni di euro, che permettono di pagare la differenza alle compagnie aeree nel caso in cui gli aerei non raggiungano il sufficiente numero di passeggeri. E Trapani, modesto aeroporto siciliano, ha raggiunto quasi due milioni di passeggeri proprio con un sostanzioso contributo di milioni di euro in supporti pubblici. Basta andare sul sito www.aviazionecivile.it per capire che, ad esempio, l’arrivo di Ryanair, che adesso vuole sbarcare a Comiso, “è condizionato da contributi sostanziosi che la compagnia chiede in termini di agevolazioni per ogni passeggero che transita per gli scali dove la compagnia opera”. E se Trapani da poche centinaia di migliaia di passeggeri del 2006 è arrivato ai numeri attuali è proprio per gli incentivi pubblici che hanno reso la vita più facile ed hanno aiutato considerevolmente a far crescere l’aeroporto siciliano. Da non dimenticare neanche i sostanziosi aiuti dati agli altri aeroporti calabresi, compresi quelli che raggiungono appena centomila passeggeri l’anno e con poche speranze di crescita, così come risulta dall’ultimo studio governativo sugli aeroporti italiani.
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