Laino Borgo. Talarico (IDV): “La riattivazione della centrale del Mercure non poteva essere affidata ad un dirigente della Regione”

Laino Borgo (Cosenza). “La decisione di autorizzare la riattivazione di una centrale come quella del Mercure, nel cuore del Parco nazionale del Pollino, non poteva essere considerata solo un fatto burocratico, affidata ad un dirigente di settore. Le enormi implicazioni sul piano economico ed ambientale della riattivazione avrebbero dovuto indurre il Presidente e la Giunta regionale a porsi il problema della compatibilità di questa operazione con le scelte strategiche di sviluppo della regione. Ricordiamoci che questa centrale è inserita in una Zona a protezione speciale del Parco Nazionale del Pollino, la più grande area protetta d’Italia e la seconda d’Europa.” Lo ha dichiarato Mimmo Talarico, consigliere regionale di Italia dei Valori, intervenendo sulla vicenda della centrale Enel del Mercure nel comune di Laino Borgo. “Sembrerebbe che il dirigente del settore che ha firmato il decreto di autorizzazione alla riattivazione della centrale – continua Talarico – si sia basato su pareri nulli, quelli della conferenza dei servizi svoltasi presso la Provincia di Cosenza, poi dichiarata illegittima dal Tar per vizio di competenza. Le preoccupazioni dei cittadini del Pollino, numerosi sindaci, associazioni ambientaliste non possono essere liquidate superficialmente come un “no” allo sviluppo dell’area. Per sfortuna del centrodestra calabrese, le forze che si oppongono alla riconversione della centrale Enel non sono quelle del “no e basta“, ma soggetti responsabili che argomentano con dati scientifici, difficilmente confutabili, le loro ragioni. Si vuole tutelare la salute dei cittadini, la qualità ambientale di un’area stupenda come quella del Pollino e chiedere alle classi dirigenti di puntare su uno sviluppo ecosostenibile che preservi, anche per le generazioni future, le condizioni occupazionali legate alle peculiarità ed alla valorizzazione delle caratteristiche naturali ed ambientali del territorio. La Regione Calabria – conclude il consigliere dell’Idv – deve perciò attivarsi, anche attraverso la Commissione ambiente per chiedere un’audizione dei tecnici Enel e dei dirigenti regionali del dipartimento competente al fine di fugare ogni dubbio sulla riapertura della Centrale.”

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