Palermo. Sequestrati beni per oltre 22 milioni di euro ai fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro

Palermo. A seguito di complesse e articolate indagini di carattere economico-patrimoniale, compiute dai Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo e del Servizio Centrale d’Investigazione sulla criminalità organizzata di Roma, il Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, ha disposto il sequestro di aziende commerciali, immobili, terreni e disponibilità finanziarie, intestate o comunque riconducibili a una serie di soggetti vicini al noto latitante Matteo Messina Denaro. I soggetti colpiti dai provvedimenti  emessi dalla magistratura trapanese, sono alcuni dei destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 9 giugno 2009 nell’ambito dell’operazione  denominata “Golem”, per aver commesso, a vario titolo, i reati di cui agli artt. 416 bis, 629 c.p., art. 73 D.P.R. 309/90 ed art. 12 quinquies L 356/92, questi ultimi aggravati dall’art. 7 della D.L. 152/91, in quanto finalizzati a favorire l’associazione mafiosa. Nello specifico, è stato disposto il sequestro di beni e valori a carico di Mario Messina Denaro di 58 anni nato a Castelvetrano, cugino del noto latitante, Francesco Luppino di 54 anni nato a Campobello di Mazara , Vito Angelo Barruzza di 46 anni nato a Baden (Svizzera), Leonardo Bonafede di 78 anni nato a Campobello di Mazara, Salvatore Dell’Aquila di 49 anni nato a Campobello di Mazara, Franco Indelicato di 41 anni nato a Campobello di Mazara e Leonardo Ferrante di 67 anni nato a Trapani. La loro presunta responsabilità  penale deriva dall’accertata attività di rilievo da essi svolta in seno alla famiglia mafiosa operante nel trapanese ed in particolare per l’aver favorito la latitanza del noto Matteo Messina Denaro ed aver contribuito a mantenere un costante collegamento tra quest’ultimo con gli altri associati in libertà ed anche con allora latitanti di primissimo piano come Sandro Lo Piccolo e Salvatore Lo Piccolo svolgendo, in tal modo, funzioni di vitale importanza per la sopravvivenza e funzionamento della predetta organizzazione.

Nel dettaglio, i beni sottoposti a sequestro, direttamente riconducibili ai succitati soggetti ovvero a loro ascrivibili anche se formalmente intestati a prossimi congiunti, sono costituiti da:

(1) 5 immobili situati nel territorio tra i Comuni di Castelvetrano e Mendicino, nonché  un fabbricato industriale sito nel comune di Castelvetrano, tutti riconducibili a Mario Messina Denaro, cugino del noto latitante;

(2) 4 immobili e diversi terreni situati nel territorio dei Comuni di Castelvetrano e Partanna, tutti riconducibili a Leonardo Ferrante;

(3) 2 immobili, di cui uno a destinazione industriale, e un terreno, tutti situati nel territorio tra i cCmuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara, riconducibili a Francesco Luppino;

(4) un immobile e numerosi terreni situati nel territorio del Comune di Campobello di Mazara, tutti riconducibili a Salvatore Dell’Aquila;

(5) 2 immobili e diversi terreni, situati nel territorio tra i Comuni di Castelvetrano e CAmpobello di Mazara, tutti riconducibili a Leonardo Bonafede;

(6) 2 appartamenti situati rispettivamente nel territorio dei Comuni di Campobello di Mazara e Piacenza, riconducibili a Vito Angelo Barruzza;

(7) intero capitale sociale e relativo complesso dei beni costituiti in azienda, di numerose ditte e società operanti nel territorio della provincia di Trapani, soprattutto nella lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli.

(8) numerosissimi rapporti di conto corrente, depositi, libretti al portatore, ecc., intrattenuti dagli stessi presso diversi istituti di credito ed uffici postali sul territorio siciliano e nazionale.

Tra le stesse spiccano, per la localizzata importanza nel rispettivo settore di operatività:

a) la “Fontane d’oro s.a.s. di indelicato franco & c.”, con sede in Campobello di Mazara, alla Via Cavallotti n° 60, azienda operante nel settore della trasformazione di prodotti della molitura;
b) la ditta “Forte benvenuta” sita in Castelvetrano alla Contrada Strasatto snc, operante nel settore della lavorazione e trasformazione prodotti caseari;
c) la Piccola Società Cooperativa a.r.l. “Tractor market”, sita in Partanna, alla Contrada Vallesecco snc, operante nel settore della commercializzazione di mezzi agricoli;

Il valore complessivo dei beni,  per alcuni dei quali si riportano di seguito le foto effettuate, ammonta ad oltre 22 milioni di euro.

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