Catanzaro. Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro, Livio Sabatini, ha incaricato oggi la dottoressa Francesca Palazzo di accertare se il 21enne Marco Umberto Caporale, nel momento in cui uccise la madre, la 53enne Maria Concetta Sacco, era nelle condizioni di intendere e volere. Il delitto si consumò la sera del 5 maggio a Catanzaro Lido all’interno delle mura domestiche. Una telefonata giunta al centralino dei carabinieri avvertiva di una furibonda rissa che si stava consumando dentro un’abitazione sul lungomare. I militari dell’Arma, sopraggiunti sul posto, videro il cadavere della donna, una maestra elementare, circondato da una copiosa quantità di sangue. Presenti in quel momento e in stato confusionale per quanto accaduto, il marito, Franco Caporale, di 62 anni ed Emanuela, la figlia 27 enne. In casa, chiuso dentro la propria camera, il ragazzo che aveva appena consumato l’efferato omicidio utilizzando un forchettone da cucina con cui infilzò più volte la gola della madre. Dopo aver abbattuto la porta della stanza, i carabinieri sorpresero Marco Umberto Caporale ancora sotto choc e con indosso la maglia ricoperta di sangue, accanto l’improvvisata arma che pure presentava i segni di quel che di terribile si era appena consumato in quell’appartamento. Arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato, siede ora sul banco degli imputati nel processo che è stato aggiornato al prossimo 9 marzo quando sarà reso noto il risultato della perizia effettuata dalla dottoressa Francesca Palazzo.
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