Da Beniamino Cordova, urbanista e studioso dei fenomeni metropolitani presso l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, riceviamo e proponiamo ai lettori della Rubrica “Urbanistica e Città Metropolitana”.
(E.C.)
Abbiamo colto la sfida della Città Metropolitana
di Beniamino Cordova
Le recenti dichiarazioni sulla stampa del Governatore della Calabria rilanciano, dal versante regionale, l’importanza in sé ed il valore strategico della città metropolitana per il futuro di Reggio e del proprio territorio. Il passaggio, agli occhi degli attenti, risulta di fondamentale importanza visto il ruolo che la Regione ricopre nel percorso amministrativo che conduce alla nascita del nuovo ente metropolitano.
E quando il Governatore Scopelliti auspica la partecipazione attiva del tessuto connettivo del territorio alla programmazione volta alla metamorfosi metropolitana dice bene perché il cambiamento passerà inevitabilmente tra la varie maglie sociali.
Dopo il Corso di Laurea in Urbanistica che ha immediatamente abbracciato, ormai da quasi due anni, l’ipotesi di affiancare l’aspetto tecnico a quello politico producendo una gran quantità di materiale scientifico a supporto della neo città metropolitana di Reggio anche con le rubriche presenti sulle due testate giornalistiche online e, per ultima, un mese fa, la Tesi di Laurea magistrale del dott. Gilberto Manfredi, dal titolo “Pianificare in contesti metropolitani: Reggio Città Metropolitana” che mi vedeva come correlatore insieme al relatore Prof. Enrico Costa, anche la Confcommercio e la Camera di Commercio hanno deciso di creare un tavolo di priorità per dare delle risposte concrete alle forze imprenditoriali reggine che si confronteranno con questa nuova realtà.
Sono particolarmente attento a queste dinamiche perché all’interno del Dottorato di Ricerca in Pianificazione Territoriale ho affrontato, sin dal primo giorno, con ferma convinzione, il tema della Città Metropolitana.
Oltre a quanto pubblicato nella monografia “Metropolitana del Mare” anche con la Tesi di Dottorato dal titolo: “Dalla conoscenza di contesti nazionali ed internazionali al Modello Reggio per la costruenda Città Metropolitana: funzioni, trasporti, mobilità sostenibile” mi pongo l’obiettivo di fornire all’utente (che può essere un politico, un amministratore o un semplice cittadino) un panorama chiaro sul quale riflettere per rispondere alle tante domande nate in questi lunghi mesi.
Una su tutte: “Dove finisce e dove inizia la nostra Area Metropolitana? Avrà gli stessi confini storici della nostra provincia?
Dalla ricerca scientifica da me prodotta e dagli elaborati grafici che saranno esposti prossimamente, definisco, su base oggettiva, che la struttura metropolitana è basata sui tre poli della Locride, della Piana e di Reggio e che i limiti della nuova Area Metropolitana, per effetto dell’attrazione territoriale, arrivano oltre i confini della nostra provincia inglobando anche alcune realtà urbane del catanzarese e del vibonese.
Ma la Città Metropolitana, a mio parere, dalla ricerca che sto portando avanti, deve essere affiancata da un’altra grande sfida che la città di Reggio deve affrontare, che è rappresentata dalle relazioni con le città del mediterraneo perché i due argomenti, all’apparenza estranei, sono strettamente legati tra loro.
Ben vengano gli input in questo senso dal tessuto sociale e auspico quindi, che anche altre forze istituzionali, oltre al Corso di Laurea in Urbanistica, alla Confcommercio ed alla Camera di Commercio, si mettano in movimento per dare maggior forza alla politica in questa (speriamo a breve scadenza) metamorfosi metropolitana.