Strage di Duisburg. Ieri mattina udienza, nell’aula bunker di Reggio Calabria, dinnanzi al gup Roberto Carelli Palombi. Alla sbarra ci sono i presunti ideatori ed esecutori della mattanza tedesca avvenuta la notte del ferragosto 2006 in Germania e in cui morirono 6 giovani originari di San Luca e dintorni. Gli indagati sono Giuseppe detto “Charlie” Nirta, 38 anni, Sebastiano Nirta, 40, Giovanni Strangio, 32 anni, le sue due sorelle Angela e Teresa Strangio, di 30 e 34 anni, Giuseppe Caracciolo, 40 anni, Demetrio Colorisi, 27, Antonino Flaviano, 27, Giorgio Francesco Madeo, 27, e Pietro Pratticò, 28 anni. Costoro furono colpiti da ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip presso il Tribunale reggino, l’undici febbraio del 2009 nell’ambito dell’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia, denominata “Fehida 3” e condotta dalla Squadra Mobile della Questura reggina; sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, omicidio pluriaggravato in concorso, detenzione di armi da guerra ed esplosivi e procurata inosservanza della pena.
Nella strage di Duisburg morirono 6 giovani ritenuti vicini alla famiglia dei Pelle-Vottari ossia: Tommaso Venturi, 18 anni, di Corigliano Calabro, Francesco Giorgi, 16 anni, originario di San Luca, Francesco Pergola, 22 anni, nato a Siderno, Marco Pergola, 20 anni, nato a Siderno, Marco Marmo, 25 anni, e Sebastiano Strangio, 39 anni, entrambi di San Luca. Nell’udienza odierna vi è stata la costituzione delle parti civili. Oltre alla Provincia di Reggio Calabria, si sono costituiti come parti civili i prossimi congiunti di tutte e sei le vittime della strage di Ferragosto. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 31 gennaio. Precedentemente il sostituto procuratore della Dda reggina, Federico Perrone Capano, aveva depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Giuseppe e Sebastiano Nirta, 38 anni, Angela e Teresa Strangio, Giuseppe Caracciolo, Demetrio Colorisi, Antonino Flaviano, Pietro Pratticò, e Giorgio Francesco Madeo a cui recentemente, pur rimanendo in piedi le accuse, è stata revocata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché il gup Carelli Palombi ha ritenuto che non ci fosse il pericolo di reiterazione del reato. Con l’operazione “Fehida 3” è stata fatta luce su una delle stragi più significative delle guerra intestina fra le cosche del litorale jonico reggino. Giovanni Strangio, Giuseppe e Sebastiano Nirta sono ritenuti gli ideatori ed esecutori dell’eccidio tedesco. In particolare sarebbe di Sebastiano Nirta la traccia numero 13, rilevata su alcuni oggetti sequestrati in un appartamento ai Dusseldorf, ritenuto la base strategica del commando, nella casa di Kaarst in uso a Giovanni Strangio e all’interno della Clio nera all’epoca in uso sempre Strangio.
Angela Panzera