Messina. Alberti: accolto l’appello della Procura di Patti

Messina. La Sezione del Tribunale del Riesame di Messina ha accolto l’appello proposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti avverso l’ordinanza con cui in data 23 ottobre 2010 il Gip del medesimo Tribunale aveva rigettato la richiesta di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Santo Maurizio Alberti di 34 anni e Gerlando Alberti di 64 anni. L’appello è stato accolto limitatamente all’estorsione subita, lo scorso mese di marzo, da un artigiano di Falcone, al quale i due indagati avevano indirizzato una richiesta di 300 euro con la promessa della restituzione della somma.
La richiesta di denaro non è stata ritenuta riconducibile ad effettive ragioni di solidarietà amicale ma, come rappresentato dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Patti, D.ssa Rosa Raffa, e dal Sostituto Procuratore Dr. Alessandro Lia, ne è stata affermata la portata intimidatoria, seppur manifestata in maniera implicita, idonea comunque a incutere timore e a coartare la volontà del destinatario della pretesa, in virtù dell’indubbia fama criminale rivestita dal soggetto che se ne è reso autore. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dr. A. Lia e condotte dai Carabinieri della Stazione di Falcone, avevano cristallizzato la condotta di Santo Maurizio Alberti ed Gerlando Alberti, all’epoca dei fatti ammesso a godere del beneficio degli arresti domiciliari. Si dovrà, comunque, attendere la pronuncia della Corte di Cassazione perché l’applicazione della misura cautelare anzidetta possa essere resa esecutiva.

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