Reggio Calabria. “Gli articoli giornalistici circa l’ipotesi di archiviazione delle indagini sul suicidio della Responsabile dell’ufficio tributi e finanze del comune di Reggio Calabria, Orsola Fallara, avvenuto nello scorso mese di dicembre, destano, a dir poco, preoccupazione e sconcerto. Troppi interrogativi, troppi dettagli non quadrano nella ricostruzione dell’ultimo periodo, prima della sua morte e intorno ad essa. Sono le domande che, non sembra, ma la collettività continua a porsi, soprattutto sulla mancanza di risposte chiare in merito alle cose dette in conferenza stampa dalla stessa Fallara, poche ore prima di morire, quando questa ha rivelato di avere patito un tentativo di estorsione conclusosi con l’arresto di un poliziotto e di un uomo d’affari. Circostanze queste che, a quanto pare, mai erano venute alla luce prima. Come sembra nessuno abbia voluto chiarire quanto è avvenuto subito dopo quella conferenza stampa, quando veniva danneggiata l’auto della Fallara e asportati da questa documenti e un telefono cellulare. Inspiegate anche le ragioni per le quali non si è ritenuto di procedere a perizia autoptica ed esami tossicologici a chiarimento delle circostanze che hanno portato alla morte della dirigente. Né, pare, siano stati sentiti i medici che hanno avuta in cura Orsola Fallara, nonostante più di qualcuno abbia riferito in maniera insistente ancorché informale, che il primo tratto dell’esofago non appariva compromesso dalle ustioni dovute all’ingestione dell’acido, sia pure in forma diluita. Insomma c’è quanto basta per scongiurare una frettolosa archiviazione, sempre stando alle ipotesi giornalistiche, di un caso gravissimo che ha scosso l’opinione pubblica reggina, una realtà che ha bisogno di credere e rafforzare la propria fiducia nella giustizia, anche quando le verità di una indagine potrebbero creare imbarazzi al ‘palazzo’”.
Maria Grazia Laganà Fortugno (PD)
Componente Commissione Difesa