Catanzaro. E’ stato condannato a 12 anni di carcere M.P., 16 anni, imputato, assieme ad altre cinque persone, nel processo scaturito dall’omicidio dell’idraulico 26enne Nicola Duro. Il grave fatto di sangue si consumò il 17 giugno dello scorso anno davanti all’ingresso di un bar in via Isonzo, a Catanzaro. All’origine del delitto, secondo gli inquirenti, una selvaggia vendetta trasversale concepita dai membri di un nucleo familiare di rom e tesa ad infliggere una pesante sanzione alla compagna di Nicola Duro, un nipote della quale aveva messo incinta la figlia, sposata, del 41enne Donato Passalacqua, nel contesto di una relazione extraconiugale. Oltre al minorenne condannato oggi, sono sotto inchiesta il padre e la madre, Ornella Bevilacqua, sospettati di aver ordinato l’omicidio, il fratello Antonio Passalacqua, accusato di aver compiuto materialmente il delitto, Samuele Pezzano, di 21 anni, e Domenico Romagnino che sarebbero stati complici nell’agguato. Un ruolo per il quale avrebbero ricevuto la somma di 600 euro da Donato Passalacqua.
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