Reggio Calabria. Il più potente tra i ministri del governo più antimeridionale della storia della Repubblica viene in Calabria in treno, addirittura alla stregua di un “comune cittadino” e la cosa più confortante che ha da dire ai calabresi è che “da Milano a Roma si arriva in tre ore e invece da Roma a Reggio Calabria ce ne vogliono molte di più”. Tremonti, però, si aspettava “di peggio” e, tutto sommato, i treni che ha preso sono “puliti e dignitosi”, per non dire delle stazioni tirate a lucido per l’occasione. Verrebbe quasi da ridere, se non si trattasse di problemi che quotidianamente rendono la vita impossibile a tantissimi cittadini, costretti ad affrontare viaggi in treni disastrati e sempre più rari o su arterie statali e autostradali neanche degne di tale nome. Questa iniziativa del ministro Tremonti è solo l’ennesima presa in giro del governo Berlusconi nei confronti dei meridionali. I tagli pesantissimi che sono stati inflitti ai trasporti pubblici locali e ferroviari dovrebbero dunque svanire di fronte a questo commovente tuffo nella normalità di Tremonti e soci? E dovremmo anche dimenticarci degli scippi che il Sud ha patito e continua a patire in termini di risorse che erano destinate alle infrastrutture e che con i diktat della Lega sono state trasferite al nord? Per non parlare dell’A3, che il premier continua a propagandare come in fase di completamento – ha detto che sarà finita entro il 2013 – anche se tutti sanno che non se ne parlerà prima del 2017. Però dovremmo rallegrarci perché Berlusconi e Tremonti ci regaleranno il Ponte sullo Stretto e magari per raggiungerlo i calabresi potranno usufruire dell’aereo presidenziale visto che nel frattempo il resto della regione sta letteralmente cadendo a pezzi. Qualcuno però dice che la Calabria è finalmente protagonista e a Roma conta come non ha mai contato prima e il grottesco viaggio di Tremonti sarebbe la dimostrazione di ciò. Ai calabresi, in attesa dell’effimero “Piano per il sud” rispolverato da Berlusconi, sia concesso almeno il beneficio del dubbio.
Bruno Censore
Consigliere regionale PD