Cosenza. “Nel 1980, dopo il terremoto che colpi la città e che fortuntamente non lasciò conseguenze gravi, un sindaco socialista di una Giunta di sinistra, Pino Iacino, reintrodusse, a devozione della città per la sua Patrona, la festa del 12 febbraio rinnovando il ” patto” che risaliva al XVI secolo per la peste e la siccità che colpirono Cosenza: chiediamo a Perugini di fare altrettanto, disponendo subito la chiusura dei negozi per la festa del Pilerio. Lo affermano i dirigenti del Pdl, Nicola Abele e Robert Tosti. “Si tratta di una sensibilità sociale e culturale che deve essere manifestata per non ridurre la città – prosegue la nota- solo a mercanzia. Si può recuperare successivamente questo giorno di chiusura ed agire concretamente in favore dei commercianti di Cosenza -prosegue la nota- che sono stati abbandonati dall’Amministrazione comunale. Ma questo provvedimento offende il Vescovo della città, la comunità cattolica e quanti ritengono che la festa patronale sia un momento simbolico di condivisione, di pace, di coesione sociale. A monsignor Nunnari va la nostra solidarietà così come la esprimiamo a monsignor Tuoto, Rettore della Cattedrale-conclude la nota- che ha ben espresso i motivi per i quali sarebbe opportuno che un Sindaco, che si autoproclama cattolico, disponga la chiusura per tutti sabato prossimo”.
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