Messina. Il siluro del 1912 a forte Cavalli in esposizione permanente

Messina. Il siluro, costruito a Fiume nel 1912 dalla ditta Whitehead, donato dal Ministero della Difesa al Museo Storico di Forte Cavalli, ed esposto a Forte Cavalli nel quadro della Notte della Cultura, rimarrà permanentemente nella struttura espositiva peloritana, per documentare le pagine di storia relative all’affondamento di numerosi piroscafi nello Stretto di Messina, avvenuti tra il 1917 e il 1918, durante la I Guerra Mondiale ad opera degli U-boot classe 24, 35 e 38, della Marina tedesca. Tra i siluramenti più gravi avvenuti nelle acque dello Stretto, l’affondamento del piroscafo Verona diretto a Tripoli con a bordo circa 3.000 soldati italiani disertori, e quello del traghetto Scilla. Il 28 agosto 1917, la nave traghetto Scilla, gemella della Cariddi, partì da Reggio Calabria, ove aveva caricato un contingente di truppa costituito da seicento uomini tra soldati, ufficiali e sottufficiali destinato a Messina. Navigava sulla rotta di sicurezza, poco distante dalla costa, quando davanti all’abitato di Gallico, la nave fu silurata da un sommergibile nemico. Non fu possibile fare nulla, per soccorrere i naufraghi risucchiati dal gigantesco vortice prodotto dalla nave che affondava. La nascita, l’evoluzione e la diffusione dell’arma siluro è legata alla città di Fiume ed ai nomi di Johann Blasius Luppis, ufficiale della marina austro-ungarica, e Robert Whitehead, ingegnere britannico (1823-1905). Le origini del silurificio risalgono al 1875, quando fu inaugurato a Fiume, l’impianto della Torpedo Fabrik von Robert Whitehead. Il Museo Storico della Fortificazione permanente dello Stretto di Messina di Forte Cavalli, diretto dal prof. Vincenzo Caruso, ha sede nella ottocentesca fortezza. Il percorso, arricchito oggi di nuove testimonianze, documenta la storia dei Forti Umbertini e della difesa dello Stretto dal 1860 alla II Guerra Mondiale. Tra reperti, filmati e documenti iconografici riferiti all’ultimo conflitto mondiale, è possibile immergersi in un mondo dimenticato del quale Messina si sta riappropriando. Il Museo è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Messina e della Fondazione Bonino Pulejo.

Exit mobile version