Reggio Calabria. I lavoratori del Policlinico “Madonna della Consolazione”, insieme a alla Cisl Funzione Pubblica, hanno proclamano lo “Stato di agitazione”, perché stanchi di percepire ogni mese lo stipendio in ritardo ed in acconto. E’ da oltre un anno che si va avanti con questo sistema, che sta portando i dipendenti alla sfiducia più totale nei confronti di tutto e di tutti. Politica, Istituzioni, Regione, ASP. Non si sa più a chi aggrapparsi, c’è un’assenza totale. Solo dichiarazioni, solidarietà e poi basta. E’ uno scaricabarile tra proprietà, Azienda sanitaria contorta nei suoi iter amministrativi, strutture regionali e banche che gestiscono fondi non indifferenti. Quel che fa arrabbiare di più i dipendenti del Policlinico è il non sapere quando percepiranno i soldi, se si pagheranno domani o fra un mese; nessuno riesce ad avere risposte, non c’è nessuno che dica dove stian l’intooppo o le negligenze. Questa organizzazione sindacale, responsabilmente, è da oltre un anno che propone alla dirigenza dell’Azienda Sanitaria (ai Commissari Ministeriali prima, al dottor Carullo poi ed infine all’attuale commissario) l’istituzione di un tavolo permanente per seguire gli infiniti problemi di tutte le strutture della sanità privata in provincia. Ma tutti schivano l’idea, poca fiducia? Paura di rompere strani equilibri? Perché non provarci? Il confronto, i tavoli aperti dove tutti possono sentire, sapere, conoscere con la massima trasparenza, sembra che non piacciano a nessuno. Alla fine, poi, a pagare sono solo i lavoratori, gli unici a subire, a restare senza stipendio per giorni, mesi, con la paura di perdere anche il posto di lavoro e con enormi problemi per portare avanti le famiglie.
Antonio Cogliandro Componente staff Sanità
Domenico Serranò Segretario generale Cisl