Reggio Calabria. Interculturalità e scuola: venerdi 18 febbraio, alle ore 17:00, i giovani alunni della classe I B della Scuola Secondaria di I grado Vittorino da Feltre di Reggio Calabria daranno vita ad una manifestazione che segna la conclusione di un più ampio progetto di educazione. Seguiti da tutti i docenti del Consiglio di classe, i ragazzi hanno inizialmente compiuto un primo passo, ossia conoscersi tra di loro. Attraverso le attività di accoglienza, coinvolti dalla docente di Lettere Giulia Cuzzocrea, gli alunni si sono confrontati per scoprirsi impulsivi o riflessivi, socievoli o scontrosi, con una forte personalità e delle idee o con una tendenza a seguire la massa, o ancora con la capacità di saper apprezzare ciò che si ha. Il secondo passo è stato poi quello di riflettere sulle proprie famiglie e di valutare i comportamenti di ogni singolo membro di essa. Questo perché, per fare intercultura, bisogna prima conoscere se stessi e poi gli altri, partendo dai piccoli gruppi per cercare di avere capacità di tolleranza e di comprensione, per capire che ciascuno ha dei difetti o qualche atteggiamento che può non piacere agli altri. In una società civile si deve imparare a dialogare con gli altri e cercare di aiutare e andare incontro ai più deboli perché questo comportamento non può che essere arricchente. Il lavoro dei docenti è stato affiancato anche dall’attività di consulenti esterni, come l’esperta in criminologia Grazia Gatto, che ha approfondito alcune tematiche affrontate precedentemente con i professori dai ragazzi. L’ultimo passo è stato infine quello di visitare la biblioteca “Migrant Writers”, con la guida di Giuseppe Tedesco, una biblioteca unica in Italia, con libri scritti da autori stranieri in lingua italiana. La bellezza in questi testi consiste nello sforzo che hanno fatto questi autori stranieri per imparare la nostra lingua e scrivere in italiano per cercare di entrare nel cuore degli italiani e farsi conoscere meglio. Un’esperienza interessante per gli alunni della I B dell’istituto scolastico per riflettere sull’importanza di capire gli altri e farsi capire dagli altri, di tollerare le negatività e cercare di migliorarle, di apprezzare le positività e farle proprie. Solo così, negli anni, sarà possibile costruire una società più attenta ai bisogni di tutti, solo così si potrà costruire la pace fra i popoli.
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