Presentato il progetto “virtualizza me”, Messina primo comune d’Italia di virtual desktop

Messina. Con la collaborazione di IBM e Ricca Srl, il Comune di Messina, attraverso un bando, ha ridisegnato il proprio sistema informativo. La soluzione IBM virtual desktop che permetterà all’Amministrazione comunale di ridurre i costi e la complessità, diminuendo i rischi per la sicurezza legati alla gestione dei desktop è stata illustrata stamani a palazzo Zanca, dal sindaco, on. Giuseppe Buzzanca, dall’assessore alle politiche di e-government, Carmelo Santalco, e dal responsabile regionale IBM, Salvatore Favata. Nel corso della conferenza stampa, andata in diretta streaming, è stato sottolineato che il nuovo sistema di virtual desktop permette di riutilizzare, in questa fase iniziale, circa 100 pc ormai in disuso perché obsoleti e da recuperare per renderli perfettamente funzionanti come macchine nuove. Il sindaco Buzzanca e l’assessore Santalco hanno sottolineato che il progetto si pone tra i pochissimi applicati in Italia e primo in Sicilia, nell’ambito della pubblica amministrazione. L’intenzione dell’Amministrazione è quella di continuare negli investimenti sinora effettuati puntando ad un’espansione di tutto il sistema all’intera struttura comunale ed alle circoscrizioni. Con la collaborazione di IBM e Ricca Srl di Ragusa, il Comune ha ridisegnato il proprio sistema informativo, introducendo un Cloud Privato e consolidando 120 Desktop con un solo IBM BladeCenter “E” (Server) con tre lame HS22 e uno storage IBM Ds 3400 collegati tramite switch FC. L’ambiente di virtualizzazione è Verde 4.5 di Virtual Bridge. Una soluzione di carattere innovativo attenta agli aspetti di Business continuity. In aggiunta, si è voluto utilizzare Linux Ubuntu Desktop Edition come Client virtuale in modo da ridurre, al massimo i costi di licenza di sistema operativo, office suite (utilizzando Open Office) ed antivirus. Il progetto si avvia con la sostituzione di 20 postazioni con dei Thin Client e l’attivazione di un server che permette il boot da rete per i PC obsoleti in modo da poter eliminare tutti i device con parti in movimento quali Floppy, Cdrom, Hardisk permettendo quindi il riuso di hardware vecchio e molte volte non funzionante. Tra le peculiarità il rispetto dell’ambiente e riduzione delle spese: è stato installato un server che eroga servizi di Etherboot (Boot da rete) che consente a PC obsoleti, in assenza di Hard disk, Floppy o CDROM, di partire e collegarsi in automatico al sistema di virtualizzazione del desktop. Riutilizzando vecchi PC si evita poi l’acquisto di ulteriori periferiche e smaltire componenti speciali. Con riguardo specifico ai consumi i thin client (personal computer privi di alcune risorse hardware e di un sistema operativo completo) sono energicamente più efficienti rispetto ai PC in quanto utilizzano fino all’85% in meno di energia. I risparmi energetici previsti (solo per i primi 120 PC), saranno considerevoli; ponendo il valore medio di un KW/h pari a € 0,16, calcolando che l’esercizio su base annua per un Server e/o un Blade Center è di 24 ore per 365 giorni, mentre per un Personal Computer e/o un Thinclient si può ipotizzare un utilizzo medio pari a 8 ore per 300 giorni se ne deduce che 120 Personal Computer = consumo energetico annuo pari a 6.912,00 euro;1 BladeCenter + 120 Thin Client = consumo energetico annuo pari a 1.537,00 euro. Il risparmio energetico sull’esercizio di un anno è pari a 5.374,52 euro che sui tre anni sarà pari a circa 16.122,00 euro. Va considerato il fatto che il consumo dei PC è dato per difetto in quanto ad oggi gli alimentatori dei PC sono di 500W. Aumento della disponibilità: tali postazioni diventano disponibili 24 su 24 consentendo in caso di guasto di una periferica, di riprendere la propria postazione da qualsiasi parte del Comune nel rispetto della profilazione personale assegnata; Ottimizzazione delle risorse: ridurre drasticamente il tempo di messa in opera di un PC cercando di evitare tutti quei fenomeni di sottoutilizzo e avendo postazioni di lavoro su misura per singolo utente o gruppi di utenti (c.d. profilazione). Da non sottovalutare il tempo di messa in opera di un PC virtuale (pochi minuti) rispetto ad un PC tradizionale (acquisto – installazione – configurazione in rete). Flessibilità e Mobilità: nel caso in cui un PC non servisse più o se servisse più o meno potente, avere la possibilità di eliminarlo o modificarlo direttamente da una consolle centralizzata, per assegnare le risorse in maniera dinamica, svincolando l’user dal proprio device; Sicurezza: limitare fortemente le interazioni esterne (floppy, dvd, etc) riducendo drasticamente la possibilità di subire attacchi e di essere infettati, mettendo al tempo stesso l’amministratore di sistema nelle condizioni di gestire e proteggere una sola infrastruttura fisica, e non decine, se non centinaia, di sistemi remoti; Evoluzione: eliminare i tempi morti dovuti alle esigenze di evoluzione tecnologica (una nuova versione di Office, una nuova release di programma). Anche gli aggiornamenti dell’hardware possono aver luogo senza nessun tempo morto per l’utente ed in caso di eventi naturali disastrosi o altri problemi che coinvolgono un intero sistema operativo l’attività può tranquillamente continuare. Sicurezza dei dati e Storage (supporti di memorizzazione dati): avere una piattaforma che permetta di fare dei backup in modo semplice e veloce senza impattare sulla produttività degli utenti. Ecosostenibilità consumo energetico, rumore, dissipazione calore: il comune vuole approfittare di questa innovazione tecnologica per ridurre il consumo energetico dei PC, il rumore generato dalle ventole di raffreddamento, la dissipazione di calore dei circuiti elettrici, l’ingombro fisico. Ciclo di vita Hardware e Software: allungare il ciclo di vita delle postazioni di lavoro, slegando il ciclo di vita dell’HW da quello del SW. Riduzione spese per acquisto licenze: L’utilizzo di Linux, sia per i Client che per le macchine virtuali consente infatti risparmi notevoli in termini di licenze d’uso, grazie all’utilizzo anche di openoffice (suite gratuita nell’ambiente di produttività personale). Questo consente anche di non installare agent antivirus in quanto linux normalmente non è oggetto di attacco da parte di virus. Il risparmio in termini economici, riguardo alle licenze (Sistema operativo, Office, Antivirus) è individuabile intorno a 400 € a postazione. Ciclo di vita Hardware e Software: allungare il ciclo di vita delle postazioni di lavoro, slegando il ciclo di vita dell’HW da quello del SW. La vita utile dei thin client in un sistema di virtualizzazione, più lunga dei tre anni stimati per i PC, garantisce maggiore protezione degli investimenti hardware. E se si vuole fare un test della nuova versione prima di adottarla in via definitiva, basta agire su un PC virtuale temporaneo. L’hardware IBM, proposto, è espandibile fino a 14 server fisici e 4 cassetti storage in cascata e assicura la possibilità di far crescere in maniera esponenziale l’infrastruttura, proteggendo gli investimenti con il raggiungimento di importanti economie di scala. Il nuovo sistema di virtual desktop permette di riutilizzare, in questa fase iniziale, circa 100 pc ormai in disuso perché obsoleti, questo grazie al fatto che la potenza elaborativa è stata spostata sui serventi e la capacità disco dei singoli pc sullo storage. Il progetto oggi è calibrato per 120 postazioni di cui 20 Thin Client (il cui costo di mercato è di circa 250,00 Euro) e 100 computer obsoleti da recuperare (e quindi da non acquistare) per renderli perfettamente funzionati come macchine nuove.

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