Seminara. Botta e risposta tra maggioranza e opposizione

Seminara (Reggio Calabria). Maggioranza e opposizione, comunicano con i manifesti. Da quando il capogruppo della minoranza, Domenico Bruno Buggè e il suo cartello, hanno abbandonato l’aula consiliare, affidano le loro esternazioni ai manifesti pubblici. Da parte sua il sindaco, Antonio Bonamico, conosciuto per il suo equilibrio e la sua pacatezza nell’amministrare la res publica non era mai intervenuto alle osservazioni manifestate dalla minoranza. Oggi, avendo visto la misura ormai colma, il primo cittadino, ribatte punto su punto agli “incomprensibili manifesti” come li definisce, della minoranza. I motivi del contendere sono da ricercare nelle richieste avanzate da Buggè, in merito ad alcune determine e delibere riferite agli anni dal 2007 al 2010. Il primo cittadino scrive: “Siamo costretti a rispondere a causa di un’ultima e incomprensibile nota che il capogruppo della minoranza ha inteso inviare al Prefetto di Reggio Calabria, alla Procura della Repubblica di Palmi ed anche per conoscenza, a noi. Nella nota veniva chiesto alle autorità in indirizzo di verificare ipotesi di reato riguardo l’operato di questa amministrazione in quanto, il continuo ed irregolare comportamento da parte dell’amministrazione pro tempore del Comune di Seminara che si sostanzia nell’inviare documentazione incompleta o nel non inviarla affatto, riguardo gli atti dell’amministrazione medesima, tale da non consentire l’espletamento del mandato da parte della minoranza consiliare”. “Tutto falso, replica Bonamico aggiungendo, malefico e privo di qualunque fondamento”. Ragioni di spazio, non ci consentono, come è ovvio, di andare oltre ad un resoconto approssimativo di quanto contenuto nei “murales” del primo cittadino. Tuttavia, si tratta di una risposta dettagliata, punto su punto a tutto ciò che asseriva la minoranza. Un lungo elenco ricco di riscontri puntuali, citando date e protocolli di delibere consegnate alla visione di Buggè. Rammentando, altresì, alla minoranza che all’epoca c’era una amministrazione che tutti sappiamo, ma lo ricordiamo a chi ha poca memoria, essere stata sciolta per mafia nel novembre del 2007 e della quale, le ricordiamo consigliere Buggè, ne facevano parte diversi assessori che adesso stanno con lei nel gruppo di minoranza e molti candidati nella sua lista alle ultime elezioni comunali, potrebbe chiedere a loro, saranno certamente più informati di noi, e per quanto riguarda la gestione degli anni 2008 e 2009, affidata ad una commissione antimafia Ma, una certezza c’è rammenta il sindaco, la totale assenza della minoranza alla vita democratica del paese, alle scelte che dovrebbero essere fatte insieme, alla ricostruzione di una nuova stagione politica e di dialettica politica, che nel nostro Comune manca da qualche anno e che, con il rinnovo del consiglio comunale, l’anno scorso, doveva sancire questa rinnovata voglia del fare e del decidere tutti insieme, per cercare di costruire nuovamente il rispetto delle regole e del normale vivere civile. I confronti politici vanno fatti nelle sedi naturali, puntualizza Bonamico, il Consiglio Comunale è la sede più alta che esiste nel comune, ed è in quella sede che ci si deve confrontare, portare avanti le proprie idee, le proprie proposte, anche con una dialettica dura ma sempre improntata al rispetto delle regole e dell’avversario politico. Infine, il primo cittadino bacchetta l’intera minoranza: “Nulla di tutto questo siete riusciti a fare, non avete fatto nulla se non dimostrare la vostra totale incapacità politica di misurarvi e confrontarvi con la maggioranza. Avete deciso di abbandonare il consiglio comunale adducendo scuse e affermando il falso. Nessuna proposta è venuta fuori dalle vostre fila, nessuna soluzione a qualche problema avete proposto, nulla. Perché nulla sapete fare. Vi invitiamo, anche se abitate lontano da questo paese, a ricordarvi che non bisogna essere presenti a Seminara soltanto quando si avvicinano le elezioni per andare dai cittadini a chiedere consenso per chi dite di rappresentare in quel momento, ma di essere sempre presenti perché rappresentate una parte del paese che pretende da voi rispetto per le istituzioni, ma che soprattutto vi chiede di rappresentarli dignitosamente. E’ un loro diritto pretenderlo, è un vostro obbligo rispettare il mandato avuto. Fatelo se ne siete capaci”.

Antonio Ligato

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