Reggio Calabria. Operazione Terrazzamento, i giudici del Tribunale del Riesame hanno disposto, nell’udienza di ieri, il dissequestro di alcuni automezzi, per lo più autocarri, appartenenti a Giuseppe Schiavone, 34 anni e Demetrio Natale Arcudi, 41 anni. L’organo di garanzia, inoltre, ha deciso di far rimanere sotto sequestro i mezzi, rigettando quindi l’istanza presentata dagli avvocati di Pasquale Tripepi, 41 anni, e Vittorio Bruno Martino, 46 anni. Il decreto di sequestro è stato emesso lo scorso 8 febbraio dal gip Adriana Trapani ed eseguito dai Carabinieri della Compagnia cittadina e del Noe.
L’operazione “Terrazzamento” ha permesso ai Carabinieri di individuare, tramite le immagini satellitari catturate dal famoso sito “Bing maps”, un’enorme discarica abusiva realizzata su un’area destinata originariamente a diventare un oliveto. Invece di realizzare i terrazzamenti e piantare gli alberi di olivo, così come dichiarato a inizio attività, il proprietario sfruttava le caratteristiche del territorio scosceso in contrada Bovetto, estrema periferia reggina, consentendo lo sversamento di montagne di materiali edili da demolizione provenienti da numerosi cantieri cittadini e provinciali.
I carabinieri inoltre hanno sequestrato il patrimonio mobiliare e immobiliare delle tre società che gestivano lo smaltimento illecito dei rifiuti, tutte facenti capo all’imprenditore reggino Vittorio Bruno Martino, 46 anni. Il sequestro ha interessato la “Idroterm di Martino Vittorio Bruno”, con sede legale in contrada Croce Valanidi di Reggio, la “Idroterm srl”, con sede a Roma, e la “Eko Mrf Srl” con sede in contrada vallone Bovetto di Reggio. Al momento nell’inchiesta risultano indagate 22 persone. Il gip Adriana Trapani ha disposto il sequestro ma non ha accolto la richiesta di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari all’imprenditore Vittorio Bruno Martino. L’attività d’indagine, intrapresa nel luglio 2009, nasceva dal monitoraggio della gestione e smaltimento di rifiuti. In particolare l’attenzione dei carabinieri si era concentrata sull’attività della “Eko Mrf Srl”. Collegato al sito “Bing Maps”, un militare dell’Arma aveva trovato l’immagine ripresa dal satellite che aveva immortalato all’interno dall’area di proprietà della ditta un camion impegnato a scaricare materiale edilizio. Dalla curiosità investigativa di un carabiniere è, dunque, scattata l’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza e dal sostituto Sara Ombra.
Angela Panzera