Staiti (Reggio Calabria). Approvato dal Consiglio comunale di Staiti lo schema di convenzione con l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte per la concessione in uso gratuito dei locali dell’ex carcere per l’allestimento del Museo dei Santi Italo Greci. Infatti, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, con deliberazione del 19 luglio 2010, n. 12, ha approvato lo studio di fattibilità per l’allestimento di un museo iconografico presso l’ex struttura penitenziaria del piccolo centro jonico, stimando un fabbisogno finanziario di 30.000 euro. Il Comune di Staiti, diretto dal sindaco Vincenzo Ielo, dopo aver “dato atto che l’iniziativa è lodevole perché dà lustro alla piccola comunità staitese richiamando l’attenzione sui temi della fede e della pietà popolare, temi particolarmente cari alla nostra popolazione” ha preso la palla al balzo adottando, quindi, l’atto deliberativo per l’allestimento del museo. Come è noto, l’iconografia si occupa di quelle immagini che possono rappresentare una fonte documentaria per la ricostruzione di eventi storici specifici, usanze di determinate popolazioni. Può riferirsi a personaggi o avvenimenti storici così come a ricerche su temi religiosi. “Staiti – si legge nel sito ufficiale del Comune – è arroccato sul fianco della Rocca Giambatore a 500 metri di altezza dal livello del mare e con vista sull’ampia valle della fiumara di Bruzzano”. Il vecchio borgo medievale di Staiti, quindi, è dislocato sul dorsale meridionale aspromontano per cui una striscia del territorio ricade nel Parco Nazionale d’Aspromonte. Di conseguenza, data la sua particolare posizione orografica, può essere considerato uno degli ingressi principali per accedervi al parco stesso. Osservandolo dalla marina di Brancaleone sembra essere stato scavato nel cuore della montagna avvolto in un fascino misterioso. E’ il paese più piccolo della Calabria. Poco piu’ di 300 anime, in prevalenza donne e anziani, costituiscono la comunità di Staiti. In passato, Staiti, è balzato agli onori della cronaca per avere difeso con forza la permanenza della locale Stazione dei Carabinieri, primo baluardo contro la lotta alla criminalità organizzata. Staiti è stato al centro dell’attenzione per avere annoverato tra la sua gente un’anziana vecchietta che ha vissuto fino all’età di 106 anni. Domenica Sidari, in quel periodo, forse è stata la donna più longeva del comprensorio. La struttura urbana di Staiti è semplice ma particolarmente bella con le case attaccate l’una all’altra come tante compagne di sventura che si tengono per mano per farsi coraggio a vicenda; vicoli stretti incorniciati da archetti che mostrano il segno del tempo. La gente, cordiale e simpatica, rifiuta l’emarginazione economica, sociale, politica e culturale cercando di uscire dall’isolamento ambientale valorizzando i prodotti locali dando impulso all’artigianato, alle attività agro-pastorali ed attuando un’adeguata politica di accoglienza dei flussi turistici. Inoltre, a pochi chilometri dal centro abitato, è possibile visitare l’Abbazia di Santa Maria di Tridetti, una perla architettonica di stile bizantino-normanno (undicesimo secolo) situata in località Badia. Presenta un’architettura che non trova riscontri nell’intera regione. E’ stata scoperta dal grande archeologo Paolo Orsi nel 1914. La gente di Staiti ha salutato con entusiasmo la realizzazione del progetto consapevole che una simile infrastruttura porterà notevoli vantaggi sul piano economico-turistico e sociale anche per i comuni viciniori che operano in un’area afflitta da mille problemi e tante contraddizioni.
Agostino Belcastro