«Caro Commissario,
come sai bene, il sindacato dei pensionati nel nostro comprensorio attraversa una fase difficile a causa di un congresso tortuoso, caratterizzato da numerose illegittimità formalmente denunciate da alcuni compagni agli organi statutari competenti i quali hanno ritenuto, a conclusione di indagini istruttorie esperite, di deliberare il commissariamento della nostra struttura e di irrogare a tutta la segreteria uscente, quella cioè che aveva avuto la responsabilità dello svolgimento del nostro ultimo congresso, la sanzione disciplinare del biasimo scritto. In questo frattempo è avvenuto un fatto incomprensibile e inquietante: nella sede della Cgil, situata in via Sbarre Inferiori di Reggio Calabria, da un decennio sede ufficiale della Lega Sud dello SPI, nonché dello sportello “Legalità e Sicurezza”, è stata sostituita la serratura della porta di accesso all’insaputa dei compagni iscritti e senza predisporre con gli stessi nuove modalità di accesso. Agli iscritti che hanno chiesto spiegazioni alla segretaria della CGIL di Reggio Calabria, sono state date risposte vaghe e risibili in contrasto con la lettera e lo spirito dello statuto della CGIL. I compagni della Lega Sud hanno comunque continuato ad essere attivi nel territorio andando a trovare, per quanto possibile, i compagni a casa, tenendo frequenti rapporti telefonici a proprie spese e dandosi appuntamenti in luoghi pubblici del quartiere. Dopo aver appreso, oltre due mesi or sono, della tua nomina a commissario dello SPI di Reggio Calabria, una delegazione degli stessi ha chiesto di incontrarti, cosa avvenuta per ben due volte, al fine di sottoporre alla tua attenzione l’urgenza e la gravità dello stato in cui si era venuta a trovare la Lega Sud dello SPI Reggio Calabria e per mettere nella tua disponibilità la piena volontà di leale collaborazione. Abbiamo da te appreso non solo che nessuna Lega era stata chiusa ma, soprattutto, che era tua intenzione preparare in tempi brevi un congresso straordinario che rimettesse in ordine lo SPI di questo comprensorio, partendo proprio dalle Leghe, così come le stesse erano determinate prima dell’ultimo congresso. Abbiamo apprezzato la tua intenzione e, in primo luogo, lo spirito di servizio e di abnegazione, derivato dall’insegnamento dei padri storici del movimento operaio e contadino calabrese, che avrebbe guidato l’espletamento del tuo mandato. Sabato 26 febbraio si è svolto a Reggio Calabria il I Congresso fondativo dell’Anpi e molti compagni iscritti allo SPI-Lega Sud erano in prima fila, con la giacca della festa e il sorriso della speranza. Li troverai sempre pronti, con passo incerto ma determinato, magari agli angoli delle strade, seduti sulle panchine confortevoli della piazzetta del Divin Soccorso, quotidianamente presenti nel loro quartiere, attenti ai bisogni dei loro colleghi, amici e vicini di casa: per tutti una mano di aiuto solidale, una spiegazione, una parola di conforto. Suvvia compagno Mungari, coraggio: ripristinare l’agibilità della Lega Sud è un loro diritto e un nostro dovere. Niente e nessuno, sia pure con la forza dei numeri, potrà mai conculcare la legittimità statutaria di una organizzazione come la nostra, tanto più quando i numeri sono stati determinati con scelte e decisioni contrarie alle norme regolamentari. Nella certezza che la tua volontà di svolgere in tempi brevi il congresso straordinario sia autentica siamo fiduciosi che anche alla Lega Sud sarà data la possibilità di preparare e svolgere il suo congresso di base attraverso le indispensabili iniziative politiche preparatorie che distinguono un congresso”vero” da una burocratica ed improvvisata assemblea degli iscritti. La crescita della partecipazione democratica di cui il paese oggi ha tanto bisogno si raggiunge solo attraverso il coinvolgimento delle persone in un processo continuativo di analisi, confronto, approfondimento e di iniziativa, fino a determinare le condizioni mature per lo svolgimento di un congresso, tanto più quando si tratta di un congresso straordinario. La Cgil non ha certo bisogno di dare di sé immagini più o meno artificiose e stereotipate. La Cgil è un sindacato di grande sostanza politica e morale la cui immagine è il coerente e concreto esempio quotidiano di abnegazione e spirito di servizio dei suoi iscritti e dei suoi gruppi dirigenti. Le radici di ieri come le fronde di oggi costituiscono la migliore speranza per il futuro del nostro paese. Perciò avanti, compagno Mungari, riprendiamo insieme il nostro cammino, tanto più quando esso è difficile e complesso, onoriamo con il nostro impegno la Cgil. Le scorciatoie e le eccessive semplificazioni non appartengono alla nostra storia».
Santo Ielo