Scilla (Reggio Calabria). Il gruppo di opposizione “Uniti per Rinnovare”, in un manifesto pubblico, dice “no alle strumentalizzazioni” e punta l’indice contro l’iniziativa del comitato nato a sostegno di Pasqualino Ciccone (candidato sindaco del Pd e fratello dell’attuale primo cittadino, Gaetano Ciccone) di prestare assistenza ai cittadini assaliti da avvisi di pagamento. I consiglieri di Uniti per Rinnovare, Santo Perina, Antonio Cambareri, Antonio Santacroce e Antonio Pirrotta (i primi tre concorreranno nella lista opposta a quella di Ciccone, in appoggio al candidato sindaco Pasquale Caratozzolo), che per primi avevano denunciato lo sciame tributario abbattutosi su Scilla, invitano i cittadini a rivolgersi, per trattare i loro problemi fiscali, agli organi istituzionalmente preposti e contemporaneamente chiedono al sindaco Gaetano Ciccone di “convocare al più presto possibile un consiglio comunale per trattare l’argomento e per deliberare la sospensione degli avvisi di pagamento”. La minoranza del Comune di Scilla ha inoltre presentato un’interpellanza (inviata pure alla Prefettura reggina) in cui al primo cittadino viene chiesto, tra le altre cose, “se vengono forniti, al citato comitato, dei dati di base, tabulati, elenchi dei contribuenti o altre notizie da parte del Comune o della società concessionaria del servizio” e “se ritiene di assumere iniziative ufficiali a difesa del servizio pubblico e della privacy dei cittadini per evitare che si possano strumentalizzare, a fini non istituzionali, le attività e i servizi comunali”. Insomma, al gruppo consiliare Uniti per Rinnovare non è andata proprio giù la mano d’aiuto offerta ai cittadini dal comitato elettorale pro Pasqualino Ciccone. “Noi riteniamo che tale assistenza – manifestano le loro forti perplessità i 4 consiglieri – potrebbe avere uno scopo elettoralistico e che il sindaco non debba consentire a nessuno, né tanto meno al comitato elettorale che sostiene la candidatura a sindaco di suo fratello, di approfittare dell’occasione per fini non istituzionali e che potrebbero essere considerati di tipo prettamente elettorale. Sarebbe ridicolo ed eticamente scorretto configurare una complicità dei due fratelli in un ipotetico gioco fra le parti per carpire, a fini elettorali, il voto e la fiducia di cittadini in buona fede e non smaliziati!”. I consiglieri di minoranza ricordano infine che solo determinati organismi “possono essere al di sopra delle parti e svolgere istituzionalmente il servizio”.
Francesca Meduri