Siderno (Reggio Calabria). Sono in corso di esecuzione da parte del Commissariato di Siderno, diretto dal vice questore aggiunto Stefano Dodaro, e della Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria, diretta dal primo dirigente Benedetto Sanna, tre decreti di confisca e sequestro beni emessi dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta del Questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona.
Nel dettaglio:
Decreti (nr. 13/11 Provv. e 63/2009 +124/09 RGMP e nr. 3/11 Sequ e 63/2009 R.G.M.P.) emessi in data 27 gennaio 2011 dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Reggio Calabria (Presidente Giglio), con i quali ha disposto:
la confisca dei seguenti beni immobili, polizze assicurative e attività commerciali rientranti nella disponibilità di:
- Nicola Lucà, nato a Siderno il 14.03.1977, residente in Marina di Gioiosa Jonica contrada Drusù nr.9;
- Natale Scali, nato a Marina di Gioiosa Jonica il 6.1.1960, ivi residente in contrada Drusù, in atto detenuto.
Nel dettaglio, a carico di Nicola Lucà sono stati sottoposti a confisca:
- 3 abitazioni unifamiliari (Villette a schiera) di mq. 170 distribuiti su tre livelli con annesse corti di pertinenza esclusiva, ubicate in Gioiosa Jonica località Francese, due delle quali intestate a terze persone.
- Fabbricato in parte ultimato, composto da un magazzino, affittato ad un’attività commerciale, un appartamento ed un seminterrato parzialmente rifiniti, ubicati in Gioiosa Ionica c.da Varano.
- Appartamento sito in Marina di Gioiosa Ionica via Gobetti, intestato a terze persone.
- Negozio con antistante terrazzo ubicato in Grotteria Mare, ove ha sede un’attività commerciale di articoli da regalo, casalinghi e arredo, denominata “Zagarei”, posta anche questa sotto sequestro, che nel frattempo ha cessato l’attività.
- 4 polizze assicurative.
A carico di Natale Scali è stato sottoposto a confisca il seguente bene:
- Appartamento sito in Davoli (CZ), intestato alla moglie Maria Elisabetta Lucà.
Il valore complessivo dei beni confiscati ammonta a € 2.500.000 circa.
Inoltre, il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Reggio Calabria ha disposto il sequestro dei seguenti immobili rientranti nella disponibilità di Nicola Lucà:
- Unità immobiliare di tre piani, intestata a Nicola Lucà, in corso di costruzione sita nel comune di Gioiosa Ionica, c.da Drusù;
- Unità immobiliare, intestata a Nicola Lucà, sita nel comune di Gioiosa Jonica.
Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a € 500.000 circa
Con gli stessi Decreti, il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza a carico di:
Nicola Lucà, per anni tre e mesi sei (notificato il 16.02.2011).
Orlando Lucà, per anni tre e mesi sei (notificato il 16.02.2011).
Natale Scali, per anni quattro (in atto detenuto).
I tre sono considerati soggetti pericolosi, poiché ritenuti vicini al clan mafioso degli Ursino-Macrì operante in Gioiosa Jonica e coinvolti in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La droga veniva fatta arrivare occultata in blocchi di marmo presso il porto di Gioia Tauro. Le indagini furono all’epoca svolte dalla DDA di Catanzaro e portarono all’operazione “Decollo”.
Il procedimento penale a carico dei tre imputati si è concluso con la condanna definitiva della Corte D’appello di Catanzaro del 20.11.2007, nei termini di seguito indicati:
Natale Lucà è stato condannato alla pena di anni 7 di reclusione;
Orlando Lucà è stato condannato alla pena di anni 8 di reclusione;
Natale Scali è stato condannato alla pena di anni 14 di reclusione.
A seguito di proposta del Questore di Reggio Calabria del marzo 2009, il Tribunale di Reggio Calabria, in data 17.7.2009, aveva emesso Decreto di Sequestro beni nr. 29/09 a carico di Nicola Lucà, Orlando Lucà e Natale Scali. Il sequestro è stato eseguito dal Commissariato di Siderno il 6 agosto 2009.
A distanza di meno di due anni, completate le procedure giudiziarie, il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto la confisca dei beni sequestrati ed il nuovo sequestro sopra indicato.
Nel Decreto di sequestro del 2009 ed in quelli di confisca e sequestro attuali si sottolinea la chiara sperequazione tra i guadagni dichiarati ed il valore dei beni di proprietà. Va sottolineato, tuttavia, che la moglie di Nicola Lucà, Laura Savini, ha dichiarato di aver conseguito in data 10.3.2003 una vincita al Superenalotto di oltre 8 milioni di euro, con schedina giocata presso il bar del padre. Il Tribunale di Reggio Calabria ha, però, statuito nei suoi provvedimenti che “tale vincita sia stata solo fittiziamente conseguita dalla Savini ed ha costituito uno stratagemma non innovativo, né raffinato utilizzato da Nicola Lucà per ripulire 8 milioni di euro di proventi illeciti della sua attività di narcotrafficante internazionale“.
Contestualmente, è stata data esecuzione al decreto di sequestro e confisca beni (nr. 208/10 R. Giud. Esec.) emesso in data 17.2.2011 dalla Corte di Appello di Reggio Calabria – II Sezione Penale, ai sensi dell’art.12 sexies D.L. 08.06.1992 nr.306, che prevede la confisca del denaro dei beni e delle altre utilità di cui dispone – direttamente o per l’interposta persona – il condannato per i delitti di particolare gravità qualora il loro valore risulti sproporzionato rispetto al reddito dichiarato ai fini fiscali o alla propria attività economica, a carico di:
- Francesco Commisso, alias “Cicciu i Grazia”, nato il 10.09.1948 a Siderno, ivi residente in contrada Gonia Inferiore nr.1.
Nel caso specifico Francesco Commisso è stato condannato con sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Reggio Calabria in data 23.05.2003 definitiva il 02.11.2004, – in riforma della sentenza pronunciata il 18.12.2001 dal G.U.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria – alla pena di anni 8, mesi 10 e giorni 20 di reclusione, poiché riconosciuto colpevole del reato di cui all’art.74 DPR 309/90.
Francesco Commisso, risultava irreperibile dal 14 dicembre 2010 perché colpito dal provvedimento di Custodia Cautelare n. 1988/08 RGNR DDA emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Ufficio GIP, in data 06.12.2010 (c.d. operazione “Bene Comune”), per i reati di associazione di tipo mafioso, in quanto ritenuto affiliato all’omonima consorteria mafiosa operante in Siderno; provvedimento di custodia cautelare in carcere che è stato revocato lo scorso febbraio dal Tribunale del Riesame, su istanza dei suoi legali.
E’ stato posto sotto sequestro il seguente bene:
- Unità immobiliare costituita da un fabbricato a tre piani fuori terra, che si sviluppa al piano terra, al primo piano ed al piano attico, sito nel Comune di Siderno (RC), in contrada Gonia, riportato in catasto al foglio di mappa 10 particella 371.
Il valore dei beni confiscati ammonta a circa Euro 300.000.