Nave dei veleni. La Dda di Catanzaro chiede l’archiviazione del caso

Catanzaro. La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha richiesto al giudice delle indagini preliminari di archiviare l’inchiesta relativa alla Cunsky, la presunta “nave dei veleni”, rinvenuta nel fondale dello specchio di mare antistante Cetraro. Le indagini erano state avviate in seguito alla testimonianza di Francesco Fonti, il collaboratore di giustizia, che riferì che il relitto in questione era ciò che restava di un’imbarcazione che trasportava rifiuti radioattivi.  Un affondamento di cui si era assunto la responsabilità personale, affermando di averlo provocato tramite un’esplosione. Una versione smentita dalle successive ispezioni da cui è risultato che, in realtà, la nave altro non era che il piroscafo “Catania”, inabissatosi nel 1917 in seguito ad un siluramento avvenuto durante la prima Guerra mondiale e del tutto assente di rifiuti. A firmare la richiesta di archiviazione sono stati i due titolari dell’inchiesta, Vincenzo Antonio Lombardo e Giuseppe Borrelli, rispettivamente procuratore capo e procuratore aggiunto della Repubblica di Catanzaro.  I due magistrati sottolineano nella richiesta di archiviazione che l’Ispra ha ”escluso qualsivoglia traccia di radioattività derivante da radionuclidi artificiali”. Quanto alle affermazioni rese dal collaboratore di gustizia Lombardo e Borrelli le tacciano come “irrimediabilmente false”, in quanto Fonti ha avvalorato tesi “tra loro così stridentemente contrastanti da imporre la conclusione della pura e semplice ‘invenzione’ di quanto riferito e tali da far attribuire tale contrasto alla conseguente incapacità di ricordare perfettamente, nel secondo interrogatorio, quanto riferito la prima volta”.

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