Catania. Controlli dei Carabinieri presso gli Istituti Scolastici per scoraggiare la sempre diffusa pratica della guida senza casco

I Carabinieri del Comando Provinciale, attraverso il Nucleo Radiomobile, stanno conducendo una campagna operativa finalizzata al contrasto e alla repressione delle violazioni legate al mancato uso del casco (art. 171 Codice della Strada). L’attività, che interessa e interesserà tutti i principali quartieri della città, ha la particolarità di essere prevalentemente orientata al controllo nei pressi degli istituti scolastici e professionali, dove la maggior parte di giovani studenti vi giunge a bordo di ciclomotori e motocicli, al fine di scoraggiarne la sempre diffusa pratica della guida senza casco.
L’obiettivo è quello di ottenere un duplice effetto “a cascata”: da un lato, l’intervento repressivo (che ha come conseguenza indotta il coinvolgimento dei genitori ai quali non potrà essere nascosto il fermo del motorino e probabilmente neanche la contravvenzione), dall’altro, quello preventivo (il passaparola tra gli studenti sulla possibilità che la loro scuola sia la prossima ad essere attenzionata diventa efficace strumento deterrente “a costo zero”). Inoltre, non va sottostimato l’effetto educativo della pubblicità data all’iniziativa.
Gli Istituti sinora attenzionati sono una ventina e le contravvenzioni comminate circa 40. Tra i plessi scolastici dove già si è svolta attività, l’Istituto Lucia Mangano di via Besana 12, l’Istituto Tecnico Archimede di viale Regima Margherita 22, l’Istituto Tecnico Stanislao Cannizzaro di via Pisacane 1 e tanti altri. Così come tanti altri sono già stati pianificati e saranno presto controllati.
Il capillare e continuo monitoraggio del territorio e delle sue realtà, supportato da una diffusa campagna di sensibilizzazione, rappresenta la principale forma di prevenzione di tutti i comportamenti di guida pericolosi e “scorretti” che rischiano di minacciare la propria e l’altrui incolumità sulle strade.
Indossare il casco è il modo più semplice ed efficace per diminuire gli infortuni alla testa e i decessi legati agli incidenti. È dimostrato che può ridurre il rischio e la gravità degli incidenti fra i motociclisti di oltre il 70%, la probabilità di morire di circa il 40%, oltre ad limitare i connessi costi sanitari.
L’artico 171 comma 1°, 2° e 3° del Codice della Strada, sancisce sostanzialmente che chiunque non osservi l’obbligo durante la marcia di indossare e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo conforme ai tipi “omologati”, è passibile della sanzione amministrativa sino a 299 euro e del contestuale fermo amministrativo del mezzo per 60 giorni. La custodia del veicolo è affidata al proprietario dello stesso mezzo se maggiorenne, mentre nel caso di minorenni, il mezzo va affidato all’esercente della patria podestà. Se la violazione è stata commessa almeno due volte nel biennio è disposto il fermo.
Varie e curiose le giustificazioni di volta in volta addotte dai trasgressori senza casco. Tra le più diffuse:
”Mi rovina la pettinatura strutturata”; “Ho l’emicrania e il casco mi aumenta il dolore”; “Me l’hanno rubato 10 minuti fa”; “Ah, è diventato obbligatorio?”.
E’ bene sapere che anche l’uso scorretto del casco costituisce infrazione al codice della strada. Queste le situazioni più frequenti passibili, naturalmente, di sanzione:
· indossare il casco senza essere allacciato perfettamente e in sicurezza;
· portare con sé il casco ma tenerlo sotto il sellino o, peggio, al braccio o tra i piedi.
Nel caso in cui il mancato uso del casco riguardi un minore trasportato, della violazione risponde il conducente.

Exit mobile version