Reggio Calabria. Venerdì 1 aprile, alle ore 21:00 nei locali del Planetario provinciale in via salita Zerbi, campo Mirella Carbone, Emanuele Dalessandro, ricercatore dell’Università di Bologna, tratterà della scoperta del primo fossile galattico, scoperta a cui lui stesso ha contribuito insieme a un team di scienziati coordinati dal prof. Francesco Ferraro dell’Università di Bologna. Si tratta di un sistema stellare, battezzato Terzan 5, dalle caratteristiche sorprendenti: si tratta infatti di un grande e affollatissimo sistema stellare che, a differenza degli altri normalmente popolati da stelle tutte relativamente simili e coeve, risulta invece formato da diverse generazioni di astri, di età e composizione chimica variabili. Terzan 5 potrebbe essere quel che resta di un antico sistema protogalattico 500 volte più grande, che 12 miliardi di anni fa si unì ad altri dando origine, come mattoni primordiali, alla Via Lattea, la nostra galassia. La nostra galassia è costituita da un disco di gas e stelle distribuiti lungo una struttura a spirale, da un alone di stelle molto esteso e da un “cuore” (detto Bulge) ricco di stelle, gas e spesse nubi di polvere. La presenza di queste nubi fa sì che il Bulge sia la regione della Via Lattea più inaccessibile alle osservazioni astronomiche. Terzan 5 è un sistema stellare che orbita nel Bulge, a una distanza di circa 20.000 anni-luce dalla Terra. L’immagine catturata dal telescopio VLT è dunque partita dalle stelle di questo ammasso quando l’Homo Sapiens cominciava a popolare le Americhe. In oggetti, come in Terzan 5, e’ scritta la storia della formazione delle strutture cosmiche nell’universo “appena nato”. Gli ammassi globulari, infatti, sono aggregati stellari densi e popolosi, di forma pressoché sferica, che possono contenere fino a oltre un milione di stelle. Sono tra gli oggetti più belli che si possano osservare nel cielo, ma la loro importanza va ben oltre il loro magnifico aspetto. Sono autentiche pietre miliari dell’astrofisica, il cui studio è intimamente connesso con problematiche fondamentali che spaziano dall’evoluzione e la dinamica stellare, alla formazione della Via Lattea e delle galassie esterne alla nostra, fino alla struttura e alle proprietà dell’Universo all’epoca in cui era appena nato. L’Astronomia può essere considerata a tutti gli effetti la più antica tra le scienze naturali. Già i primi uomini che popolavano la Terra si interrogavano sulla natura delle “sfere di fuoco” che illuminano la volta celeste. L’astronomia ha tuttavia vissuto profonde evoluzioni nel corso dei millenni, rendendola tra le discipline più fortemente legate allo sviluppo tecnologico. Ciò che accomuna l’astronomo antico a quello moderno è il mezzo dal quale le informazioni sono ottenute: la luce. La storia dell’astronomia e’ infatti la storia di come gli uomini abbiano imparato e rivelare e registrare le radiazioni provenienti dai corpi celesti. Partendo dagli elementi fondamentali della conoscenza astronomica e come esempio del moderno approccio scientifico. ll dott. Dalessandro, con la sua relazione, perverrà ad analizzare la scoperta del primo fossile Galattico e a capire quali implicazioni esso abbia per l’ astrofisica moderna.
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