Reggio Calabria. Nessuno sconto, nemmeno al Prefetto Luigi Varratta, che questa mattina, su richiesta dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, aveva indetto una riunione alla presenza della società e degli Enti territoriali. Un tavolo tecnico che, di fatto, è stato vanificato dal Gruppo Gdm, che ha inviato il direttore Sacco, nelle vesti però di liquidatore, annunciando che nella seduta del 28 marzo scorso la società ha deliberato la messa in liquidazione e nominato, appunto, due liquidatori. Uno sgarbo istituzionale, insomma, che ha vanificato il prestigioso ruolo di mediazione messo in campo dal Prefetto, e le buone intenzioni manifestate dalla Regione Calabria, che si era detta disponibile, nell’ambito delle procedure previste dalla legge regionale per il sostegno ad imprese in difficoltà, a dare una mano al gruppo Gdm. Da parte di Gdm, però, la ferma volontà di procedere nella strada del concordato preventivo, a dir loro a garanzia sia dei creditori che degli impiegati, quantificati in 709 unità in tutte le strutture del gruppo. Una volontà talmente ferma, da arrivare stamattina al tavolo tecnico della Prefettura “a fatto compiuto”, con la deliberazione già approvata nella seduta di due giorni fa.
Adesso il destino dei 709 lavoratori, e delle loro 709 famiglie, gran parte delle quali di Reggio Calabria (il gruppo è presente in città con Quiiper, Dì per Dì e Carrefour, e in minor misura anche a Vibo Valentia, Crotone e Milazzo), si fa sempre più nero. Non resta loro che sperare nel successo della procedura concordata, che potrà realizzarsi solo con il benestare della maggioranza dei creditori, che sono circa 1400. In tal caso ogni singolo pezzo del gruppo sarà venduto a un nuovo compratore, sempre che se ne trovi uno, e i dipendenti transiteranno alla nuova proprietà. In caso contrario, invece, se i creditori dovessero respingere il piano di concordato preventivo, si aprirà la strada della liquidazione coatta e del fallimento; e i dipendenti tutti a casa.
All’incontro di questa mattina col prefetto Luigi Varratta erano presenti le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, l’assessore regionale Antonio Caridi, il consigliere provinciale Omar Minniti, e il sindaco Giuseppe Raffa. “Avevano intenzione di provare a riaprire il discorso, vista la buona volontà espressa dalla Regione – afferma Angelo Chirico (Ugl) – ma tutto è stato reso vano dalla comunicazione della società”.
Fabio Papalia
(photo Asa)