Palermo. Scoperta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria una truffa in danno di ignari contribuenti e della Serit

Palermo. Dopo una complessa ed articolata attività di indagine, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo ha scoperto un’ulteriore insidiosa truffa concernente il fraudolento utilizzo di quietanze di pagamento della Serit Sicilia, società concessionaria della riscossione alla sede di Palermo. L’indagine ha tratto spunto dalla precedente operazione delle Fiamme Gialle che aveva già condotto all’arresto di due persone nell’ottobre 2010 aveva avuto inizio alla fine del 2008 quando un ignaro cittadino si era visto recapitare una cartella esattoriale in cui gli è stato contestato il mancato versamento all’INPS di alcune ritenute previdenziali ed assistenziali per alcuni propri dipendenti.
In quel caso, il pagamento non risultava mai effettivamente avvenuto nonostante il contribuente fosse in possesso di regolare quietanza di pagamento. Ora gli ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati dal Procuratore Aggiunto dr. Leonardo Agueci e dal Sostituto Procuratore dr. Gianluca De Leo, hanno condotto alla scoperta di ulteriori episodi fraudolenti resi anche questa volta ancor più insidiosi dalla circostanza che l’artefice risulta essere lo stesso dipendente della società di riscossione già tratto in arresto nella precedente operazione. L’attività investigativa infatti, assai articolata in quanto ha coniugato le tipiche attività di polizia giudiziaria e quelle proprie di polizia economico finanziaria svolte dalla Guardia di Finanza, quali ad esempio l’analisi delle procedure e delle movimentazioni contabili di esazione ha consentito, in particolare, di individuare nuove e precise responsabilità in capo al dipendente.
Sostanzialmente l’impiegato ottenuto il denaro destinato al pagamento di quanto dovuto, consegnava una regolare quietanza di versamento vidimata, falsa però nel contenuto e che mai veniva realmente registrata nel sistema informativo della Serit ad annullamento effettivo del debito del contribuente. Pertanto, all’esito delle indagini, gli investigatori del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, in esecuzione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, dott. Michele Alajmo hanno tratto in arresto M.F., dipendente della SERIT SICILIA s.p.a.. Lo stesso, a cui sono contestati i reati di falso ideologico e materiale, peculato e ricettazione, dopo i rilievi di rito, è stato condotto presso il proprio domicilio a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Le indagini sono ancora in corso in quanto le Fiamme Gialle stanno cercando di far luce su possibili analoghi episodi che potrebbero riguardare altri contribuenti. Infatti, i Finanzieri hanno messo in relazione anche questo ulteriore episodio contestato a M.F. ad una misteriosa sparizione di un pacco di quietanze di versamento in bianco della SERIT di Palermo, avvenuta nel gennaio del 2008.
A quell’epoca dalla sede provinciale di Palermo della SERIT, che opera come agente di riscossione dei tributi per le provincie siciliane, svanirono nel nulla 3.600 “quietanze di versamento”, che sarebbero dovute servire alla società come ricevute da rilasciare ai contribuenti al momento del pagamento dei loro debiti presso i loro uffici. Gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo stanno ora cercando di rintracciare le altre centinaia di quietanze svanite nel 2008, che si teme possano essere state utilizzate impropriamente in questi anni. A queste appartiene infatti anche la quietanza di versamento sul cui fraudolento utilizzo hanno avuto inizio le nuove indagini.
Qualora qualche contribuente si trovasse in possesso di quietanze di pagamento contraddistinte dal numero di serie dal 01736400 al 01740000, ovvero chiunque in grado di fornire elementi utili al riguardo, potrà rivolgersi al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo – Gruppo Tutela Spesa Pubblica, Via Francesco Crispi n. 226.

Exit mobile version