Catanzaro. I giudici della Corte d’Assise di Catanzaro hanno condannato a ventotto anni di carcere il 39enne collaboratore di giustizia di Sersale, Carmine Scarpino, in relazione agli omicidi di Giuseppe Angotti e Domenico Colosimo. Il verdetto è stato deciso all’epilogo di una camera di consiglio protrattasi per meno di due ore. Contestualmente, è stato ordinato che alle parti civili costituitesi nel dibattimento sia assegnato un risarcimento di natura economica. Dieci anni fa era stato lo stesso Scarpino, per il quale il rappresentante della pubblica accusa, Vincenzo Capomolla, aveva richiesto che fosse condannato ad una pena di trenta anni di carcere, ad assumersi la paternità relativamente ai due delitti, il primo dei quali, quello di Colosimo, fu consumato il 23 giugno del 1997 a Zagarise. Il destino del cadavere della vittima è stato, da allora, avvolto nel mistero, non essendo mai stato recuperato. L’omicidio di Angotti fu, invece, commesso il 13 agosto del 2008 a Cotronei, in provincia di Crotone e di entrambi i delitti Scarpino confessò di esserne stato autore nel contesto dell’inchiesta che scaturì nell’operazione “Restauro”, che inflisse una pesante scudisciata ai clan della ‘ndrangheta orbitanti nel territorio della provincia di Crotone.
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