Palermo. E’ accaduto intorno alle 18.00 circa a Palermo, quando due Carabinieri liberi dal servizio, rispettivamente effettivi alle Stazioni Carabinieri di Palermo Altarello di Baida e di Punta Raisi, hanno tratto in arresto con l’accusa di furto aggravato A.M. 26enne palermitano. L’abile predatore, è stato sorpreso dai due Carabinieri che liberi dal servizio, si trovavano occasionalmente all’interno del supermercato “Sigma” di via Leonardo da Vinci 158/160, mentre asportava una borsa nella disponibilità di una ignara signora intenta ad effettuare i primi acquisti di Pasqua.
La donna, non si era accorta del furto poiché impegnata ad acquistare generi alimentari, ma i due militari dell’Arma, hanno notato quanto stava accadendo ed hanno subito bloccato il 26enne.
I due Carabinieri, non appena fermato il ladro hanno contattato il 112 richiedendo l’ausilio all’operatore della centrale operativa che ha inviato una pattuglia che svolgeva servizio di controllo del territorio in quell’area. Il ladro, identificato e perquisito è stato accompagnato in Caserma per essere custodito in camera di sicurezza per poi essere sottoposto a rito direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto e A.M. condannato alla misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre la refurtiva recuperata è stata restituita all’avente diritto.
Il secondo caso questa volta vede in azione una donna, si tratta di R.B. di 32 anni nata a Palermo nel quartiere “ZEN”, casalinga, tratta in arresto con l’accusa di furto aggravato dai Carabinieri della Stazione Palermo Falde. La donna è stata sorpresa da un addetto alla vigilanza del centro commerciale “Oviesse” di via Marchese di Villabianca ad asportare dagli scaffali alcuni capi di abbigliamento e d’intimo griffati. Il vigilante ha immediatamente allertato il 112 che ha inviato una pattuglia sul posto la quale ha bloccato la donna recuperando la refurtiva che è stata interamente restituita alla direzione dell’esercizio commerciale. L’arrestata è stata dapprima custodita nella camera di sicurezza in Caserma, per poi essere tradotta presso il locale Tribunale per il rito direttissimo che si è concluso con la convalida dell’arresto e la donna è stata rimessa in libertà.
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