Reggio Calabria. Il cugino dell’ex consigliere regionale Santi Zappalà, Agostino Antonio Guglielmo, funzionario della Corte d’Appello di Reggio Calabria, è stato interrogato dal procuratore Giuseppe Pignatone, dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, e dal sostituto Giovanni Musarò. Guglielmo è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento. Nella sua qualità di funzionario della Corte d’Appello, secondo l’accusa si sarebbe adoperato illecitamente per condizionare i giudici che dovevano decidere sull’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Zappalà. L’ex consigliere regionale del Pdl, infatti, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione Reale 3 con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale. Annullata l’accusa di concorso esterno dal Tribunale del Riesame, Zappalà è rimasto in carcere e dovrà rispondere dell’accusa di corruzione elettorale. Proprio nel carcere di Nuoro, dove è detenuto Zappalà, sono stati filmati e intercettati i colloqui dell’ex politico, che nel frattempo si è dimesso dalla carica di consigliere regionale, con i familiari. In particolare, come emerge da un’informativa del Ros dei Carabinieri di Reggio Calabria, diretti dal tenente colonnello Stefano Russo, il fratello di Zappalà, Antonino, aveva rassicurato il congiunto circa la sua prossima scarcerazione, in quanto era stato interessato un “pezzo grosso”. Mimando la persona, tuttora rimasta ignota, Antonino allargava le braccia, come per indicare una persona di grossa stazza, lasciandosi sfuggire in un’occasione un commento circa il fatto che non si doveva sapere “che il presidente gli ha detto che l’aviva a cacciari”.
Assistito dagli avvocati Nico D’Ascola e Carlo Morace, Agostino Antonio Guglielmo ha risposto per un’ora e mezza alle domande dei magistrati, respingendo l’accusa di avere appreso o rivelato notizie coperte da segreto d’ufficio e fornendo la sua versione dei fatti. Nei giorni scorsi sempre in merito alla vicenda dei presunti tentativi di fare scarcerare Santi Zappalà era stato sentito, quale persona informata sui fatti, e non in qualità di indagato, l’ex presidente del Tribunale, l’alto magistrato a riposo Francesco Pontorieri.
Fabio Papalia