Il giudice Cisterna: “Ogni tentativo di avvicinarmi da parte di Luciano Lo Giudice ha trovato porte chiuse”

Reggio Calabria. Alberto Cisterna, procuratore aggiunto in servizio presso la Direzione nazionale antimafia, commentando gli arresti eseguiti oggi nell’ambito dell’inchiesta sul clan Lo Giudice e sugli attentati ai danni dei magistrati reggini, ha voluto ringraziare Vincenzo Lombardo, procuratore della Repubblica di Catanzaro, che ha coordinato le indagini, poiché: “In sede di conferenza stampa è stato chiarissimo nel riferire che ogni tentativo da parte del detenuto Luciano Lo Giudice di contattare due magistrati, uno dei quali sono io, ha trovato porte chiuse”. Cisterna ha poi sottolineato che: “Il procuratore Lombardo non poteva dire che le missive trasmesse al mio ufficio con le quali il detenuto proclamava la sua assoluta innocenza dal reato di usura non aggravata dalla mafia che lo vedeva detenuto hanno dato luogo a regolari procedure di protocollo e sono state trasmesse come di competenza al Procuratore nazionale. Con l’aggiunta che io ho personalmente e immediatamente richiesto che un magistrato della Dna fosse delegato ad effettuare un colloquio investigativo con il Lo Giudice per verificare se intendesse collaborare con la giustizia”. Il giudice  ha poi concluso specificando che: “Tutto il materiale è stato messo a disposizione del procuratore di Reggio, dottor Pignatone, parecchi mesi orsono”.

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