Nel 1913 gli iscritti all’Ordine dei Medici-Chirurghi della provincia di Reggio Calabria erano 286. Lo apprendiamo dal relativo albo, (pp. 20, € 10) ristampato in copia anastatica a cura della Fondazione Mediterranea per i tipi della Fondazione Editrice Sperimentale Reggina www.editricesperimentalereggina.it. L’iniziativa è stata possibile grazie al dott. Gabriele Quattrone, proprietario della plaquette acquistata in una bancarella di libri usati. Presidente dell’Ordine era Tiberio Evoli. Consiglieri: Pasquale Pata, Ferdinando Zito, Carlo Zappavigna e Filippo Leocata. Antonio Serranò, tesoriere e Gino Zagarella, segretario. La maggioranza degli iscritti si era laureata a Napoli. Le altre università presenti erano, nell’ordine, Messina e Roma. Quattro medici avevano studiato a Bologna, uno a Pisa e uno a Palermo. Gli iscritti erano residenti in quasi tutti i comuni della provincia, compresi quelli che sarebbero poi stati assorbiti dalla Grande Reggio. Alcuni cognomi di professionisti li troviamo ancora oggi: Luppino, Papalia, Topa. Gli iscritti non erano solo medici ma anche scienziati come Angelo Lamari di Galatro. Lamari, docente presso l’Università di Napoli, ha lasciato numerose pubblicazioni. La ristampa ha il merito di sottrarre all’oblio un pezzo della nostra storia. Conferma, infine, il ruolo del libro – testimone del tempo che passa – che consente di tramandare ai posteri la vita e il lavoro degli uomini. Tutte le volte che nessuno ha scritto quanto accaduto: quegli eventi non sono mai avvenuti.
Tonino Nocera