Reggio Calabria. Era solo una “pallottola spuntata” il proiettile, una cartuccia da fucile inesplosa, rinvenuto questa mattina presso la scala antincendio esterna della Procura Generale, in via Cimino. I Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, con autonoma attività informativa, hanno identificato presso l’abitazione adiacente alla recinzione esterna dell’edificio, in via Castello, un anziano appassionato di caccia, A.L. di 81 anni. L’attempato cacciatore, incensurato, è stato trovato in possesso di cartucce artigianalmente confezionate cal. 36, identiche per fattura, colore e calibro a quella rinvenuta nel cortile della Procura Generale. Le cartucce avevano analoghe scritte in pennarello nero realizzate a mano e indicanti grammatura polvere e piombo. Il “giallo” è stato chiarito in poche ore. A.L., regolarmente autorizzato al porto ed alla detenzione di armi da fuoco, ha dichiarato ai Carabinieri che nei giorni scorsi aveva confezionato delle cartucce e che alcune, non perfettamente confezionate, le aveva gettate oltre la recinzione della sua abitazione, poiché ritenute difettose. Altre persone conoscenti dell’uomo hanno confermato spontaneamente quanto raccontato dall’uomo.
La versione dei fatti è stata ritenuta compatibile da Carabinieri e Polizia di Stato con le circostanze del rinvenimento. Ad ogni buon conto le armi e le cartucce, legalmente detenute presso l’abitazione, sono state sottoposte a sequestro. Falso allarme, dunque, per la Procura Generale, sede dell’attentato del 3 gennaio dello scorso anno, quando ignoti hanno fatto esplodere una bombola di gas con innesco di esplosivo. Pochi giorni fa 4 arresti proprio per quegli attentati di cui si è autoaccusato Antonino Lo Giudice, boss dell’omonima cosca e neo collaboratore di Giustizia.
Fabio Papalia