Patti (Messina). La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti ha chiesto il rinvio a giudizio, per il reato di “truffa aggravata continuata”, del legale rappresentante del Consorzio di Cooperative Sociali “Sisifo”, che sino al mese di maggio 2010 ha gestito il C.A.R.A. (Centro per l’Accoglienza di Immigrati Richiedenti Asilo Politico) sito in S. Angelo di Brolo (ME). Le indagini, delegate ai Carabinieri della Compagnia di Patti, hanno messo in evidenza come, nel periodo in cui il C.A.R.A. è stato in funzione, sono state spesso ritardate le dimissioni dei rifugiati ai quali erano stati già concessi il permesso di soggiorno e/o lo status di rifugiato politico. Sulla base di quanto disposto dal Ministero dell’Interno, gli stessi avrebbero dovuto lasciare subito la struttura di accoglienza, mentre la Prefettura di Messina, per la permanenza ingiustificata di ciascun immigrato, ha pagato circa 40 euro al giorno al Consorzio “Sisifo”, con il quale aveva stipulato un’apposita convenzione. Da una prima stima, sarebbe emerso che sino al maggio 2010, data di chiusura del C.A.R.A., il Consorzio in parola avrebbe tratto l’ingiusto profitto di circa 500.000 euro ai danni del Ministero dell’Interno.
Patti. Chiesto il rinvio a giudizio per il rappresentante del Consorzio “Sisifo”
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By tpa
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