Palermo. Crollo Agrigento, Lombardo: “Fondi per sicurezza in finanziaria”

Palermo. Un fondo speciale di un milione di euro per mettere in sicurezza il centro storico di Agrigento. E’ l’intervento deciso dal governo regionale, presieduto da Raffaele Lombardo, per fare fronte al rischio crolli nella città dei Templi. Il provvedimento verrà sottoposto all’esame del Parlamento regionale che proprio in queste ore inizia a discutere la Legge finanziaria. Questa mattina a Palazzo d’Orleans, una delegazione del Comune di Agrigento, guidata dal primo cittadino Marco Zambuto, è stata ricevuta dai vertici dell’amministrazione regionale, per fare il punto sulla situazione dopo il crollo di Palazzo Lo Jacono, avvenuto ieri mattina. “Con questo intervento – spiega il presidente della Regione siciliana – si dovranno eliminare i pericoli di crolli del centro storico di Agrigento, per poi immaginare un percorso che porti alla riqualificazione del tessuto urbano”. “E’ giunto il momento che le amministrazioni del territorio affrontino con rapidità ed efficienza il rischio connesso al dissesto urbanistico – continua Lombardo – e servono progetti concreti e cantierabili”. In realtà, proprio la vicenda del centro storico di Agrigento è paradigmatica di come le amministrazioni locali non siano tempestive nel rispondere alle esigenze di sicurezza del territorio. Per affrontare i problemi della città, nel 1976 venne istituito un fondo speciale dedicato ad Agrigento, con una dotazione finanziaria di quasi 40 miliardi di lire. Quelle somme non vennero mai utilizzate e, tra il 2004 e il 2005, quell’apposito articolo di legge venne soppresso senza che venissero risolti i problemi del centro storico. Nell’aprile del 2008, poi, fu convocata la Conferenza di servizio per affrontare nuovamente il tema del rischio crolli ad Agrigento e si affrontò anche la situazione relativa a Palazzo Lo Jacono, l’immobile crollato ieri mattina. Alla conferenza di servizio parteciparono il Comune, la Protezione Civile Regionale, Genio Civile e Soprintendenza e i proprietari dell’immobile. Dai verbali della conferenza emerse una decisione comune: la necessità della realizzazione di opere provvisionali di messa in sicurezza, “nella salvaguardia degli elementi architettonici pericolanti”. Immediatamente dopo la Soprintendenza chiese la redazione di un progetto da sottoporre ad approvazione. Quando il Comune comunicò l’avvio dei lavori per l’eliminazione del pericolo di crolli per Palazzo Lo Jacono – ad agosto dello stesso anno – la Soprintendenza ribadì la richiesta di un progetto. Si è arrivati così a febbraio dell’anno scorso, quando la Soprintendenza ha scritto nuovamente al Comune di Agrigento, chiedendo di essere messa a conoscenza degli interventi effettuati e ricordando che nessun progetto era stato presentato.

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