Reggio Calabria. Ergastolo anche in Appello per Giuseppe Panuccio. La prima sezione della Corte d’Assise d’Appello reggina, Bruno Finocchiaro Presidente, Gabriella Cappello a latere, ha confermato in toto la sentenza di primo grado, emessa dalla Corte d’Assise il 10 agosto 2009, e lo ha ritenuto quindi colpevole degli omicidi del fratello Guido, della cognata Cinzia Teresa Richichi e della nipotina Olga, di soli 4 anni. Il triplice delitto è avvenuto il pomeriggio di domenica 30 marzo 2008 nei parcheggi del supermercato “Quiiper” del ponte della Libertà. Sotto il piombo del fucile imbracciato da Giuseppe, Guido Panuccio e la moglie caddero sul colpo, la piccola Olga invece, perse la vita qualche giorno dopo il ricovero in ospedale. Al momento degli spari la donna, pur essendo gravemente ferita, cercò di proteggere la sua figlioletta avvolgendola con il suo corpo. Gli investigatori infatti, accorsi subito sul luogo dell’agguato, la trovarono riversa sulla piccola.
Nella precedente udienza di marzo la difesa ha insistito sull’infermità mentale dell’imputato e per tale motivo aveva richiesto alla Corte che venisse riaperta l’istruttoria dibattimentale per procedere a una nuova perizia. I giudici però hanno rigettato tale avanzamento sostenendo che il tema probatorio della capacità di intendere e di volere dell’imputato è stato ampiamente dibattuto in primo grado, attraverso la formazione di una prova molto articolata, che si è arricchita dell’apporto di numerosi esperti in materia. Inoltre, sono state espletate più consulenze, di cui due nell’interesse dell’imputato, e una perizia d’ufficio nel pieno contraddittorio delle parti.
Angela Panzera