Reggio Calabria. “Discutere delle problematiche femminili vuol dire discutere delle problematiche che affliggono tutte le famiglie”. Si è espresso così il candidato sindaco per il centro sinistra Massimo Canale durante l’incontro promosso dall’associazione “Jineca – Percorsi femminili” intitolato “Donne, servizi socio-sanitari e vivibilità”.
L’associazione nasce sulla scia della polemica insorta circa 6 anni fa sulla RU194, dall’idea che ci fosse il bisogno di creare una discussione intorno alle tematiche femminili. “Il nostro lavoro – dichiara a Newz.it la promotrice dell’iniziativa – si concentra sul territorio. Lavoriamo molto sulle scuole, per le quali abbiamo studiato un programma di sensibilizzazione destinato ai ragazzi che sta riscuotendo molto successo. L’incontro di questa sera ha come obiettivo quello di precisare i punti del programma elettorale di Massimo Canale. Sebbene le problematiche che andremo ad affrontare questa sera siano già state analizzate ed incluse all’interno del programma, abbiamo deciso come associazione di ricavarci la possibilità di approfondire ulteriormente i temi a noi più cari. L’idea da cui partire è quella secondo la quale ognuna di noi quotidianamente lotta contro la carenza di servizi”.
All’interno della sede dell’associazione Jineca in via Acri si è riunito un cospicuo numero di donne per portare, ognuna secondo la propria storia personale, una testimonianza su cosa voglia dire essere donne, studentesse, mamme a Reggio Calabria. Dal dibattito è emerso il quadro problematico di una città che non garantisce il welfare necessario a soddisfare le esigenze dei portatori di handicap e degli anziani, che restano a carico delle famiglie abbandonate a loro volta dalle istituzioni e dalle amministrazioni locali. Il sistema di trasporto pubblico che non copre tutta la città e che non è puntuale, i tempi della sanità che non coincidono con quelli di una donna in età lavorativa costretta ad assentarsi dal lavoro per le visite mediche che riguardano lei o i suoi familiari. Presenti in sala anche una mamma adottiva ed una affidataria, le quali sono state concordi nell’affermare che il personale dei servizi sociali del Comune ha bisogno di riqualificazione e formazione, punti sui quali, lamentano, allo stato attuale il Comune non ha mai prestato attenzione. Gli spazi giochi per i bambini hanno bisogno di essere maggiormente curati allo scopo non solo di costruire degli spazi in cui loro e le famiglie possano sentirsi maggiormente protetti ma anche per dare loro una diversa percezione della città. Infine maggiore sicurezza per le strade, di modo che ogni donna possa sentirsi libera di esercitare il proprio diritto all’autonomia senza sentirsi in pericolo.
Idee chiare per le donne che sono intervenute durante la serata di ieri alla presenza di Massimo Canale, certe del fatto che la politica e l’amministrazione della città debba necessariamente passare anche dall’universo femminile così – purtroppo – ancora amaramente dimenticato.
Giulia Polito