Brancaleone (Reggio Calabria). Il Comune di Brancaleone aderisce all’azione legale in merito alla chiusura del punto nascita dell’Ospedale Civile di Melito Porto Salvo. Infatti, la Giunta Comunale presieduta dal Sindaco Francesco Moio, ha deliberato di associarsi al ricorso proposto dal Comune di Melito Porto Salvo, avverso il decreto di chiusura, da proporre dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria. Per tali motivi, Il Comune di Brancaleone, ha deliberato, come quota parte, lo stanziamento di 1.000 euro per far fronte alle spese da sostenere ai fini del pagamento della parcella del legale incaricato a difendere le ragioni proposte nel ricorso. Sicuramente è un’iniziativa che merita una giusta valutazione sul piano sociale in quanto la chiusura del punto nascita dell’Ospedale Civile di Melito Porto Salvo penalizza gli abitanti dell’Area Grecanica, una vasta area che per la sua storia secolare e le sue tradizioni è stata sempre considerata il fiore all’occhiello della provincia di Reggio Calabria. Come è noto, la chiusura è stata disposta a decorrere dall’1.3.2011 dal Presidente della Giunta Regionale, nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro del disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria. In seguito a tale revoca “ i punti nascita operativi nella provincia di Reggio Calabria e Locri – si legge nel dispositivo della delibera della Giunta Comunale – raggiungibili solo mediante la Strada Statale 106, e distanti da Melito Porto Salvo, rispettivamente, Km 32 circa e Km 70 circa”. Ovviamente in queste distanze non sono stati presi in considerazione i numerosi cartelli che limitano la velocità( 50, 30 e in alcuni casi 20) disseminati lungo l’arteria e l’intenso traffico sempre in aumento specialmente nelle ore di punta(autobus che trasportano o prelevano gli alunni dalle rispettive scuole, traffico gommato pesante, controllo elettronico della velocità nei punti strategici della strada, semafori, attraversamenti, ecc.). Per avere un’idea di quanti sono i cartelli che limitano la velocità lungo la direttrice Brancaleone-Reggio Calabria basta avventurarsi sulla strada per avere il quadro preciso. Quindi diventa un’impresa molto difficile trasportare in auto nel punto nascita più vicino una donna in preda alle doglie. Il nascituro rischia di essere partorito lungo la strada con tutte le conseguenze del caso sia per il bambino che per la puerpera. Se si aggiunge, poi, che molte zone preaspromontane ed aspromontane (Bagaladi, Roccaforte del Greco, San Lorenzo, Palizzi, Condofuri, Bova, Staiti, Montebello Jonico) difficilmente collegate per la situazione orografica del territorio con Presidi Ospedalieri, il quadro è decisamente molto preoccupante. Eppure nonostante il punto nascita di Melito Porto Salvo serve una popolazione di circa 50.000 abitanti distribuita su 12 comuni dell’Area Grecanica è stato soppresso per meri calcoli ragionieristici che, alla fine, si ripercuotono sulla salute dei cittadini. L’augurio delle popolazioni interessate è quello che con la proposizione del ricorso all’Autorità Giudiziaria può essere riconosciuto un diritto che la legge degli uomini, fredda e senza cuore, ha contribuito a cancellare in una realtà consolidata nel tempo.
Agostino Belcastro