Sinopoli (Reggio Calabria). C’era anche la cooperativa “Giovani in vita” con il direttore generale, Domenico Luppino e il presidente Rocco Rositano, alla manifestazione antimafia “la gerbera gialla” organizzata da Riferimenti, presieduta da Adriana Musella. La carovana della legalità ha fatto tappa al Comune di Limbadi che recentemente ha affidato, in concessione a Riferimenti, alcuni fabbricati già confiscati alle organizzazioni di ‘ndrangheta, nei cui interni dovrebbe essere realizzata l’Università della Legalità. Così come alla cooperativa sinopolese, è stato affidato un terreno agricolo sito nel Comune di Limbadi, sottratto alla ‘ndrangheta che da oltre venti anni lo aveva usurpato ai legittimi proprietari. Alla manifestazione erano presenti, tra gli altri il Procuratore Antimafia Piero Grasso, il Prefetto di Vibo Luisa Latella, il Procuratore della Repubblica di Vibo Mario Spaguolo, il Commissario Straordinario del Comune di Limbadi Dott. Marco Oteri e, ovviamente, il leader dell’Associazione Riferimenti Adriana Musella. “E’ una giornata bellissima, afferma Domenico Luppino, nonostante la pioggia, abbia parzialmente disturbato la grande partecipazione di pubblico, soprattutto dei ragazzi di vari istituti scolastici, provenienti anche da fuori Regione, si prova sempre una bella sensazione quando tanta gente, quello che un tempo veniva detta il popolo sovrano, entra, riappropriandosene, all’interno di un bene già appartenuto alla ‘ndrangheta”. Poi rivolge parole toccanti a Franco Palaia, uno dei proprietari di quel terreno gestito oggi dalla cooperativa dopo più di venti anni di minacce e ricatti mafiosi subiti dai proprietari. “Franco Palaia è uno di noi, rimarca il direttore della Giovani in vita un calabrese come noi e, dunque, un meridionale, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, come noi tutti. Ma, a differenza di molti di noi: è un uomo”. Con queste parole, Domenico Luppino, vuole ancor più coinvolgere oltre ai giovani, tutti i cittadini, per vivere insieme momenti di grande speranze e di cambiamenti sociali nel segno della libertà.
Antonio Ligato