Messina. Alla presenza del sindaco, on. Giuseppe Buzzanca, e del vice sindaco e assessore al patrimonio, Francesco Mondello, è stata ratificata stamani a Rodia la consegna al Comune di Messina di due beni immobili confiscati alla mafia ai sensi della Legge n. 575 del 31 maggio 1965. Il sindaco Buzzanca ha evidenziato che: “Il Comune, dopo un’opportuna ristrutturazione, farà buon uso dei locali, garantendo delle attività sociali finalizzate alla pubblica fruizione. Prosegue il percorso dell’amministrazione verso le persone oneste, isolando i pochi che vivono nell’illegalità”. Il responsabile della sezione Beni Confiscati Direzione di Reggio Calabria dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati alla Criminalità Organizzata, maresciallo Angelo Raccuja, con il vice Questore, dott.ssa Gabriella Tomasello, ha definito l’istruttoria di consegna, alla quale hanno partecipato gli amministratori giudiziari dei beni confiscati, avvocati Nino Dalmazio e Giovanni Russo. La consegna ha riguardato un appartamento al piano terra dell’isolato 22 di via Roosevelt, pal. 1, ed un appezzamento di terreno con fabbricato annesso, con piscina e campo da tennis, nel villaggio Rodia, contrada Marmora, che sono stati inseriti nel patrimonio del Comune di Messina, per essere poi avviati a progetti PON “sicurezza per lo sviluppo e riqualificazione”. “La destinazione dei locali per fini istituzionali rappresenta un messaggio chiaro e tangibile dell’Amministrazione comunale – ha sottolineato l’assessore Mondello – nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, in quanto la sua restituzione alla collettività è affermazione della cultura della legalità e del primato dello Stato, su ogni forma di devianza”. Lo scorso 29 marzo un altro bene confiscato alla mafia è diventato la nuova sede della III Circoscrizione, nei locali di viale San Martino, is. 11 n. 437. La giunta municipale il 7 maggio dello scorso anno, aveva approvato il regolamento per l’uso e l’affidamento in concessione dei beni confiscati alla mafia, in favore di soggetti privati. Lo schema di regolamento, composto da 15 articoli, disciplina le modalità, i criteri e le condizioni per la concessione in uso a terzi dei beni immobili confiscati alla mafia, ai sensi della legge 109/96, così come modificata dalla legge n. 296 del 27 dicembre 2006, art. 1, commi 201 e 202, e trasferiti al patrimonio comunale. Il Comune può amministrare direttamente il bene oppure autorizzare l’utilizzo in concessione a titolo gratuito in favore di comunità, enti, associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, ecc…. La concessione del bene sarà finalizzata alla realizzazione di attività sociali al servizio del territorio, per rafforzare e accrescere la cultura della legalità e offrire un’opportunità di sviluppo e di lavoro, con l’obiettivo di creare centri e luoghi di aggregazione.
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