Campanella (Corecom Calabria): “Cancellare subito il gruppo su Facebook che offende Melania Rea”

Catanzaro. “In qualità di giornalista e di commissario del Corecom Calabria, organo funzionale dell’Agcom, sento il dovere di manifestarvi tutto il mio disappunto per la creazione su Facebook di un gruppo denominato “Melania Rea: se l’avessi data saresti ancora viva” creato da un certo Marco Dresic, probabilmente lo pseudonimo sedicente dietro al quale si nasconde il folle ideatore di questa iniziativa “. Lo scrive in un esposto ai ministri Roberto Maroni e Paolo Romani e al presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, il giornalista e commissario del Corecom Calabria, Mario Campanella. “Com’è noto -prosegue Campanella-, la signora Melania Rea è stata barbaramente trucidata nelle Marche e il suo assassinio ha procurato legittimo sconcerto nell’opinione pubblica nazionale. Una giovane mamma colpita e sfigurata dal suo ancora ignoto carnefice. La creazione di questo gruppo, che purtroppo ha registrato sinora 257 dichiarazioni di consenso è l’ennesima riprova di una distorsione delirante dell’uso di Facebook che provoca idolatrie assurde di personaggi protagonisti di efferati delitti e che snatura e altera il senso di comunità sociale, insito proprio nello strumento dei social network. Io credo che sia doveroso non solo, nella fattispecie, difendere la dignità di una giovane donna uccisa e oggetto di uno scherno atroce, farlocco e palesemente stupido,  ma anche pretendere che le giovani generazioni capiscano il significato della morte, la rispettino e si pongano nei suoi confronti con un atteggiamento di partecipazione emotiva che sia prodromica di una forte lievitazione di una cultura della convivialità, del rifiuto della violenza e  della brutalità. Chiedo che le SS..V..ill.me -conclude Campanella- per quanto di loro competenza, vogliano agire nell’immediato, oscurando il sito succitato e allertando la polizia postale al fine di sanzionare pesantemente l’autore di questo gruppo ed i suoi accoliti, dando così un esempio chiaro e incontrovertibile di tutela della dignità di una donna innocente e vittima della follia della violenza”.

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