Palermo. I Carabinieri controllano diverse scuderie, quattro denunce

Palermo. I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo e gli Ispettori del Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale hanno eseguito una serie di controlli per verificare i siti dove stazionano i cavalli, spesso impiegati anche nelle corse clandestine in città. Venti i siti complessivamente ispezionati, nei quartieri di Borgo Nuovo e di Sant’Erasmo. In quattro casi sono state riscontrate gravi irregolarità che hanno condotto anche al sequestro amministrativo di sei quadrupedi. L’operazione è il frutto della collaborazione tra i Carabinieri e il Dipartimento di Veterinaria dell’ASP per infrenare il fenomeno delle corse clandestine, diffuso negli ambienti malavitosi cittadini.
La conoscenza del territorio ha condotto i Carabinieri ad ispezionare i siti sospetti impiegando le competenze degli Ispettori dell’ASP per le valutazioni tecniche. I siti illegali erano strutture occupate abusivamente dove gli animali stazionavano in condizioni pessime: spazi ristretti, nessun controllo sanitario e scarichi abusivi. I cavalli erano muniti di codice identificativo e tuttavia sono stati posti sotto sequestro amministrativo e affidati all’Ippodromo di Palermo, sottraendoli ai luoghi insalubri di mantenimento. I detentori degli animali si sono giustificati adducendo la loro “passione sportiva”.
Si tratta di quattro soggetti tra i 35 ed i 60 anni, nullafacenti che si “arrangiano” con questa forma di allevamento abusivo, ma è da tenere in conto che i cavalli controllati erano potenzialmente idonei a partecipare a corse legali. Risponderanno di sanzioni penali e amministrative (queste ultime per oltre 6.000 euro): dall’occupazione abusiva dei locali, alla mancata autorizzazione agli scarichi, alla mancata comunicazione al servizio di veterinaria dell’attivazione di scuderie, sino al maltrattamento di animali.
Nella città di Palermo, insistono numerosissime stalle abusive, spesso ricavate in semplici box auto e adibite alla detenzione di uno o al massimo due cavalli. Gli animali sono pagati ad un prezzo variabile tra le 800 ed i 1.000 euro, vengono poi destinati anche alle corse clandestine e sfruttati fino allo sfinimento per essere poi macellati ad un prezzo all’incirca pari di quello di acquisto. Le corse avvengono preferibilmente all’alba, quando i fantini su “sulki” (calesse utilizzato per le corse al trotto), scortati da un nutrito stuolo di fiancheggiatori a bordo di motocicli e di autovetture, per bloccare il traffico giungono sulla strada per cimentarsi in una pericolosa sfida sull’asfalto ponendo a rischio non solo l’incolumità degli ignari automobilisti ma anche degli animali, sottoposti a notevoli sofferenze, costretti a gareggiare su strade asfaltate e in condizioni di sicurezza praticamente inesistenti.
Lo scorso mese di marzo durante una corsa clandestina in via Ernesto Basile, un cavallo morì per le conseguenze di una caduta (si era schiantato con tutto il calessino contro una Fiat Panda) e fu abbandonato per la strada. Subito dopo Pasqua, invece, la carcassa di un cavallo fatto a pezzi si trovava in via Mongitore, in un cassonetto. I controlli saranno intensificati nei prossimi giorni per questa inconsueta attività criminale, che alimenta anche il giro delle scommesse.

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