Reggio Calabria. Un viaggio nel pensiero culturale e filosofico tra scienza e umanesimo, tra illuminismo e fede, un mix che in fondo è lo stesso pensiero dell’Uomo armonico, che deve riscoprire il sapere e la cultura. Questa è la trama dell’interessante racconto scaturito nell’incontro dibattito, tenutosi nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “Da Vinci”, sul tema “Cultura scientifica,cultura umanistica e visione religiosa della realtà:scontro tra culture o saperi differenti che possono integrarsi?”. Organizzato dal professor Tonino Filardi, con la presenza di don Valerio Chiovaro, della dirigente e preside del Liceo scientifico “Da Vinci” Giuseppina Princi, del professor Filippo Arillotta ed il coordinamento della giornalista Gabriella Lax, l’incontro – dibattito è stato pensato per i cento anni del Congresso della Società Filosofica italiana. In tale contesto Enriques fu offeso con disprezzo e violenza da Benedetto Croce, il quale, imbevuto del neoidealismo di maniera che andava di moda al tempo, riteneva il pensiero scientifico “un pensiero di seconda categoria”. In tal modo questi aprì una ferita enorme nella cultura italiana, che ancora oggi non si è per nulla rimarginata. Nell’apertura dell’incontro, la preside Giuseppina Princi ha esposto il suo pensiero in merito alla possibilità di diffondere la cultura e della importante interazione con gli studenti in percorsi che ne certifichino le competenze, nell’operare nella trasversalità di linguaggi, perché i giovani possano essere ben formati. Il professor Filardi ha dimostrato come tale frattura fra le due culture – umanistica e scientifica – non è assolutamente insita nella natura delle cose, ma è una misconception data addirittura da Cicerone. Essa era infatti completamente estranea alla cultura greca, che aveva un’altissima considerazione della Matematica e delle scienze in generale. Il professore ha detto altresì che la cultura greca – filosofica e matematica insieme – contiene in se anche la Legge d’inerzia che comunemente è attribuita a Newton (1600). Dalla Logica aristotelica addirittura deriva, attraverso l’Algebra di Boole, l’Elettronica digitale, ossia la scienza che governa il comportamento dei computer e delle calcolatrici. Sempre nel corso dei secoli, nonostante Cicerone, grandi filosofi sono stati anche grandissimi scienziati, e l’interallacciamento continuo fra pensiero filosofico e scientifico ha proseguito fino a Descartes, Leibniz e Einstein, il quale ammise chiaramente che alcune idee fondamentali della Teoria della relatività gli vennero proprio dalla lettura di Kant. Il professor Filardi ha concluso il suo intervento con una frase di Hugo che lascia intuire l’unitarietà del sapere, conferendo un senso di profonda commozione ed afflato poetico all’opera scientifica. La cultura umanistica appartiene al professor Filippo Arillotta,che espone il pensiero di come questa cultura sia ciò che l’uomo conosce. Qualunque sapere che appartiene all’uomo è cultura e nel filosofo, che ha il compito di dirigere la società, nasce lo scontro tra cultura umanistica e scientifica. Il professor Arillotta ha testimoniato come anche nelle menti semplici, del contadino,della massaia, possano esserci pensieri filosofici ed umanistici che non sono catalogabili. La chiusura del cerchio di pensiero è tutta nelle esposizioni di don Valerio Chiovaro, che si definisce uomo di tante impregna ture culturali,essendo laureato in Chimica,ma anche insegnante di Scienza della Materia,ma anche di Lingua Ebraica, affermando come “Credere è guardare le cose in profondità che è l’incontro tra la verità e la realtà”. Fino a quando non si troverà il nesso tra reale e vero,rimarremo nella dicotomia tra Scienza e Filosofia,nelle affermazioni di Don Valerio Chiovaro, trovano spazio i pensieri dell’Uomo frantumato, frazionato, che non riconoscendosi nella sua armonia di base, non sa leggere la dicotomia tra vero e reale. Il sacerdote conclude con l’apogeo della Cultura dell’Uomo come esperienza religiosa, nell’incontrare qualcuno che ristabilisca l’equilibrio con l’Uomo Armonico, che non fa del poco il tutto,ma fa tutto in armonia e fa divenire proprio il pensiero di comunione come edificante. Dopo l’interessante esposizione dei temi, sono state molte le domande del pubblico ai relatori, a conferma di come ci sia bisogno di questi incontri,voluti dal professor Filardi, che sono momenti di crescita personale tra cultura, filosofia, scienza e religione.
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