Processo Chiosco Grigio. In Appello pioggia di condanne confermate, solo qualche pena rideterminata

Reggio Calabria. La Corte d’Appello di Reggio Calabria, seconda sezione penale, presidente Natina Pratticò, Marialuisa Crucitti consigliere e Daniele Cappuccio consigliere relatore, ha pronunciato la sentenza in merito al processo Chiosco Grigio, scaturito dall’omonima operazione condotta nel 2009 dalla Guardia di Finanza di Catanzaro, che ha portato all’emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per 28 persone, accusate a vario titolo di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La Corte ha confermato la pena nei confronti di: Pietro Amante, Salvatore Bueti, Rocco Giuseppe Callipari, Paolo Capineri, Marco Conti, Ani Cubaniti, Alberto Gaviano, Gianluca Miserocchi, Massimo Schenone, Maurizio Suraci e Salvatore Trimboli. Le circostanze attenuanti generiche, invece, sono state concesse a Giampietro Amoruso, nei cui confronti la pena è stata rideterminata in dieci anni di reclusione. In relazione alla posizione di Gianfranco Sedda, difeso dall’avvocato Domenico Neto, la Corte ha riconosciuto la continuazione tra i reati contestati e quello di cui alla sentenza della Corte d’Appello di Trieste del 17 novembre 2006, rideterminando la pena nei suoi confronti, con riferimento a tutti i reati, in 7 anni e 4 mesi di reclusione e 24 mila euro di multa. Pena rideterminata anche per Franco Cortellessa, in un anno e 6 mesi di reclusione e 3 mila euro di multa; e per Bruno Ferrò, in 7 anni di reclusione.

Fabio Papalia

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