Reggio Calabria. Si è aperto ieri, giovedì 12 maggio 2011, al Teatro Cilea di Reggio Calabria, il Convegno Nazionale della FUCI dal titolo “150 e non sentirli. Eredità e prospettive dell’Italia che cambia”. Per la Federazione esso rappresenta il momento più alto dell’anno ed il culmine di tutta l’attività federativa. «La nostra Italia compie 150 anni. Si tratta di un compleanno importante, denso di significato. L’unità d’Italia – enuncia la Relazione introduttiva letta durante la sessione inaugurale dai presidenti nazionali Sara Martini e Alberto Ratti – si presenta oggi come un processo in fieri. Di certo si tratta di un’unità che non possiamo e non dobbiamo mai dare per scontata e conclusa. Si pensi in particolare che tra i giovani la fierezza delle proprie radici fa i conti con la problematicità di vedere nel nostro Paese un futuro soddisfacente e la restituzione che i giovani fanno del proprio senso di appartenenza al contesto locale e nazionale è piuttosto critica». All’ apertura dei lavori gli oltre 200 studenti giunti da tutta Italia hanno ricevuto i saluti delle autorità religiose e civili del territorio, in particolare sono intervenuti: Monsignor Vittorio Mondello, il Presidente del Consiglio Regionale, Francesco Talarico e il Prefetto, Luigi Varratta. I presidenti nazionali hanno letto i messaggi di saluto e augurio giunti dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Sua Santità Benedetto XVI e dal Segretario Generale della CEI, Mons. Mariano Crociata. Al centro dei lavori della prima sessione tematica, gli interventi dei tre autorevoli relatori. Interventi articolati e di ampio respiro, ricchi di snodi significativi e non solo di fatti ma anche di nomi e di vite spesi per la nostra patria. In particolare Giovanni Maria Flick ci ha testimoniato l’importanza insostituibile dei valori della nostra Carta Costituzionale, insistendo particolarmente sulla pari dignità sociale e sulla laicità. Lo storico Giorgio Campanini ha proposto invece una riflessione sull’unità ed il fattore religioso e si è soffermato sulle ragioni del disincanto odierno dei cattolici nella vita politica italiana, invocando un ritorno ad una fede adulta ed aperta al mondo perché il cambiamento e la “sovversione della società nascono proprio dalla celebrazione eucaristica e dal dono di sé. Infine il prof.essor Antonino Spadaro ha proposto una riflessione sulla laicità e sulla libertà di coscienza, sottolineando l’urgenza per il mondo cattolico di impegnarsi in quella che chiamiamo mediazione culturale e soffermandosi sul rapporto tra gerarchia e laicato cattolico oggi in Italia, tra difficoltà e prospettive. Tre relazioni che ci hanno detto che siamo in cammino, che l’Italia è in cammino, che la Chiesa è in cammino – ha affermato in chiusura Sara Martini – e che la FUCI sta in questo cammino dell’Italia della chiesa ed un modo per starci è proprio vivere a pieno questo giornate di studio e confronto, di amicizia e divertimento, giornate fatte anche dalla partecipazione democratica, che si esplicherà nell’Assemblea Federale di Sabato e Domenica p.v. I lavori proseguono stamane presso la Facoltà di Architettura con una sessione tematica seguita da laboratori, per riflettere sulle cause di disunità del nostro Paese e nel pomeriggio, presso il Palazzo della Provincia, con una tavola rotonda che si concentrerà invece più sulle prospettive e sugli strumenti per rilanciare l’Italia ridarle lustro. È possibile visionare il programma aggiornato sul sito www.fuci.net
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